Dall'84ma edizione di Vicenzaoro2 si attendevano indicazioni precise sull'andamento del mercato dei preziosi: le indicazioni puntualmente sono arrivate e non sono così negative come potevano lasciar supporre i dati dell'export inerenti al primo trimestre 2003 che parlavano di una flessione del 27% con una punta del 41% riferita agli Stati Uniti, il principale acquirente di oreficeria italiana nel mondo.
Ebbene, tanto il volume d'affari quanto l'affluenza di operatori stranieri in Fiera ha stemperato le tinte fosche delle previsioni della vigilia. Dai padiglioni di Vicenzaoro2 è partita un'idea tanto semplice quanto positiva: ''Siamo pronti a ripartire''. A ripartire dopo la guerra con l'Iraq, dopo lo spauracchio della polmonite atipica, dopo il rischio terrorismo.
Marketing strategico, prodotto e tecnologie si sono dimostrati vincenti per un cospicuo numero di aziende che ,avvertiti i primi scricchiolii del mercato non più tardi di tre anni fa, risecono oggi a far fronte ad una situazione che, indubbiamente, resta difficile. Indicativo in tal senso è il fatto che a Vicenzaoro2 sono state presentate molte collezioni di tendenza, novità, anticipazioni, tutto il meglio anche per gli ordini di fine anno, importantissimi per la scorta dei negozi e per i futuri acquisti natalizi e di fine anno. L'altra faccia della medaglia è rappresentata da tutte quelle aziende che non hanno saputo � o non hanno potuto � aggiornare il prodotto, seguire i trend del mercato, investire in tecnologia e in comunicazione.
Vicenzaoro ha fotografato dunque il mercato così com'è, senza alterarne contenuti e prospettive, ancora una volta puntuale nel registrare �lo stato dell'arte� e nel delineare gli scenari futuri.
Interessanti per monitorare � in tempo reale – l'approccio del consumatore USA verso la gioielleria made in Italy , sono state ad esempio le vendite di gioielleria in diretta via satellite da Vicenza realizzate da QVC, il più importante network di televendite degli Stati Uniti. In due trasmissioni, per un totale di otto ore di diretta, le vendite sono ammontate a 2.1 milioni di USD. buoni segnali anche dal Regno Unito che in due ore di diretta ha fatto registrare 60.000 sterline di acquisti.
Quanto agli operatori stranieri in visita a Vicenza, il tanto temuto crollo della vigilia non c'é stato e la flessione si é arrestata al -6%. C'é stato sì il calo degli USA (-20% rispetto al 2002 pari al 5,2% del totale degli operatori stranieri) ma é stato riassorbito dall'exploit della Spagna con il 22% in più rispetto al 2002 ed il primo posto – con l'11% – tra i buyers esteri. E l'Italia? Con una flessione del 18% – pur mettendo a segno quasi il 40% del totale degli operatori- il mercato italiano conferma una crisi di cui è difficile vedere la fine a breve.