Nuove strategie nella maison romana Gattinoni per affrontare i mutamenti strutturali del mercato della moda. Ne parla Stefano Dominella che, è amministratore delegato del marchio e presidente da fine maggio. Da anni, oltre ad occuparsi del marchio romano è consigliere della Camera Nazionale della Moda Italiana e dall'anno scorso presiede Alta Roma, la spa consociata alla Camera che si occupa dell'alta moda romana.
Come si è chiuso l'anno scorso?
«In stallo. Hanno tenuto il daywear, gli accessori e il profumo. Mentre è stata in recessione la prima linea che rappresenta il 25% del business indotto dei licenziatari che nel 2002 che è stato di 46 milioni di euro. Comunque il business è cresciuto rispetto ai 36 milioni dell'anno precedente grazie a nuove licenze: l'intimo, la maglieria per taglie comode e una linea di sciarpe e cappelli, importantissime in questo momento».
Previsioni per quest'anno?
«In generale per il settore dell'abbigliamento italiano si prevede un decremento nel fatturato del 20%. Ma questo è il dato pubblico per non creare allarmi, mentre dovrebbe esserci un calo effettivo del 30%. Anche da Gattinoni prevediamo un calo che cerchiamo di bilanciare con l'estensione del brand, lanciando tre nuovi progetti su licenza che partiranno dal prossimo gennaio».
Di cosa si tratta?
«Di una linea comoda che parte dall'immagine di Anita Ekberg dal film Boccaccio Settanta. Faremo una nuova collezione bimba e una linea in pelle. Vogliamo anche rivisitare le licenze esistenti e allargare il raggio d'azione scendendo di età nella clientela. Faremo uscire un nuovo profumo che si chiamerà #Daywear' e che sarà posizionato in una gamma media. Ma in questo momento credo soprattutto nella potenzialità degli accessori. Perciò intensifichiamo il rapporto con Sergiolin che oltre alle borse farà per noi cappelli, guanti e tutto quello che appartiene al mondo dei piccoli accessori. Con lui faremo anche un progetto attraverso il quale i 360 clienti di Gattinoni potranno avere via internet la posizione del magazzino in tempo reale. In questo modo potranno fare riassortimenti strada facendo. Quello che spaventa oggi i clienti è fare grossi ordini senza sapere cosa può accadere il giorno dopo».
Estratto da Affari & Finanza del 5/05/03 a cura di Pambianconews