Sono giorni molto delicati per Finpart, la società che controlla marchi come Cerruti, Moncler e Frette. Dopo il profondo rosso del 2002, la mancata certificazione del bilancio da parte della Kpmg e la grave situazione di Olcese, di cui Finpart è azionista di riferimento, arriva adesso la notizia, per ora solo a livello di indiscrezione, che la società guidata da Gianluigi Facchini è stata messa dalla Consob nel drappello dei «sorvegliati speciali». Cioè, di quelle società per le quali è in dubbio la continuità aziendale. Da fine maggio, dunque, Finpart dovrà informare ogni mese il mercato su tutta una serie di questioni. Facile immaginare quali: sulla situazione della posizione finanziaria netta, vero punto debole del gruppo, essendo negativa per 402,3 milioni di euro a fine 2002; sugli interventi necessari a riequilibrarla; sulle dismissioni.
La decisione della Consob è la logica conseguenza della mancata certificazione della Kpmg, secondo la quale non ci sono «ragionevoli presupposti di continuità azienda da noi verificabili». Finpart, dunque, va a infoltire un gruppo di titoli che conta ormai una dozzina di nomi (tra questi, Olcese), anche a seguito del maggior rigore che da qualche tempo si registra tra le società di revisione. Ma la Consob avrebbe anche chiesto a Finpart di fornire una serie di informazioni alla prossima assemblea, dopodomani 30 aprile in prima convocazione, 15 maggio in seconda, specificando che sono state date su sua indicazione.
Intanto, Marcello Gualtieri, rappresentante degli obbligazionisti di uno dei bond Finpart, chiede che il vertice, e in particolar modo il suo presidente e amministratore delegato Facchini, lasci la guida della società. Un'ipotesi su cui, secondo alcuni, si starebbe in realtà ragionando. «Può essere che qualcuno ne discuta su qualche tavolo, dice Facchini, ma non sul mio. Sono l'azionista di riferimento, credo di aver molto costruito. Poi, evidentemente, bisogna considerare tutti gli elementi».
Estratto da CorrierEconomia del 28/04/03 a cura di Pambianconews