La società di consulenza Pambianco Strategie di Impresa, nel corso della manifestazione Anteprima, dove si sono riuniti i componenti di AreapelleClub, ha illustrato uno studio incentrato sull'analisi dei consumi mondiali di manufatti dell'area pelle e dei comportamenti del consumatore europeo. Le previsioni riguardano le tre macro-aree di maggior interesse per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredo. Sono state prese in considerazione Europa (focus a parte per la Russia), Stati Uniti e Far East.
II giro d'affari di settore della calzatura (valori al trade) è stato nel 2002 di circa 59,4 miliardi di euro, per un consumo di 12,7 miliardi di paia. II prezzo medio di acquisto è dunque molto contenuto, circa 5 euro. La maggioranza delle scarpe appartiene alla fascia economica, sotto i 25 euro: l'incidenza va dal 51% dell'Europa al 67% della Cina. Nella pelletteria, il cui valore mondiale è di 24,4 miliardi di euro, le attese di crescita sono elevatissime nella fascia medio alta e soddisfacenti nel lusso. Numeri più modesti per l'abbigliamento in pelle: valore del settore di circa 7,2 miliardi, con una presenza radicata in Europa e più limitata nei Paesi emergenti (tranne la Russia). II settore imbottiti, tra quelli d'area, è inferiore in valore solo alla calzatura: 36 miliardi, con un'incidenza del rivestimento in pelle tra il 40% (Usa) e il 45% (Europa).
La seconda parte, dedicata al comportamento del consumatore, rilevato attraverso focus-group a Milano, Parigi e Londra, ha espresso tre macrotendenze. La prima è la centralità del modello italiano, inteso come stile, buon gusto e qualità. La seconda consiste nel fenomeno definito #'post-strutturale'', cioè la valorizzazione delle differenze individuali. Infine, l'attenzione comprende oggi anche il prodotto, non solo più il marchio: meno fedeltà ai guru della moda e meno soggezione verso pubblicità.
Estratto da LpMagazine del 10/04/03 a cura di Pambianconews