Zegna sigla una joint venture in Cina per rafforzare la presenza nella Repubblica popolare, che pesa ormai come il mercato tedesco, cioè circa il 5% del fatturato consolidato del marchio. In pratica, 33 milioni di euro sui 660 del 2002, con 36 negozi che saliranno a 50 in due anni. Il gruppo nato a Biella, leader nell'abbigliamento maschile di lusso, ha costituito una newco con la Sharmoon di Wenzhou, già produttrice di capospalla maschile di fascia alta, battezzata Sharmoon Ez.
L'investimento è top secret, con un rientro fissato in un paio d'anni; la newco si attende ricavi di almeno 35 milioni di euro in cinque anni, il triplo rispetto a oggi. «Ovviamente, spiegano Gildo e Paolo Zegna, amministratori delegati del gruppo, che prevedono per il 2003 un rimbalzo della redditività del gruppo, dai tre stabilimenti della joint venture situati nella provincia di Zhejiang non usciranno capi con l'etichetta Zegna, che continueranno invece a essere realizzati nelle nostre fabbriche europee: l'obiettivo è di iniziare a presidiare anche il segmento medio-alto che ha dimensioni più ampie di quello che occupiamo attualmente».
L'accordo è, di fatto, l'estensione di una partnership in vigore da anni: i fratelli Chen, che nel '91 hanno fondato la Sharmoon, hanno sempre acquistato tessuti da Zegna e da altri fabbricanti del distretto biellese, a testimonianza dello standard qualitativo della loro produzione. «Due anni fa siamo andati a trovarli in Cina, aggiungono gli Zegna, e siamo rimasti colpiti dall'efficienza, dalla tecnologia e dall'organizzazione. Tre stabilimenti, 800 addetti, un quartier generale all'occidentale. Anche per loro è un family business, lanciato da tre fratelli fra i 35 e i 40 anni che parlano soltanto cinese: Xiao Xing, chairman, Xiao Yong e Xiao Ping. E, come nostro nonno nel 1910, i tre fratelli Chen hanno le camere da letto sopra gli uffici».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 01/04/03 a cura di Pambianconews