Leonardo Del Vecchio versus Vittorio Tabacchi. I due boss dell'industria degli occhiali made in Italy, leader al mondo, stanno giocando al Risiko delle griffe. Ultima mossa: il #divorzio' di Giorgio Armani dalla Luxottica di Del Vecchio, liaison da 225 milioni di euro di giro d'affari l'anno scorso (con il 5% del capitale del colosso in mano allo stilista e un posto che ora scotta nel Cda), con il repentino trasferimento alla Safilo di Tabacchi. Cioè i due più diretti concorrenti nel settore, che cercano di accaparrarsi il maggior numero di #firme' da produrre e distribuire.
Oggi Luxottica, numero uno al mondo per fatturato (3.132 milioni di euro di ricavi consolidati nel 2002, in aumento del 2,2%, con un margine Ebit del 19,2% rispetto al precedente 16,7% e un peso delle licenze del 40% sul fatturato), sforna marchi del calibro di Chanel, Bulgari, Ferragamo, Brooks Brothers, Moschino e, tra poco, Versace, nuova licenza da 90 milioni di euro di ricavi previsti nei primi dodici mesi. Safilo replica con Gucci, Yves Saint Laurent, Christian Dior, Diesel, Max Mara, Valentino, Stella McCartney, Bottega Veneta e, appunto, Giorgio Armani ed Emporio Armani.
Curioso notare che, vincolati da contratti con ricchissimi minimi garantiti, operano con Safilo brand assolutamente concorrenti nel mondo della moda e del lusso. Lo sa bene Prada, alleato con De Rigo nella joint venture Eid, il cui calo del fatturato nel 2002 (-2,8% e 31,2 milioni di euro pur se con volumi in crescita) rinfocola le voci che danno l'azienda veneta, quotata a New York, vicina alla cessione. Probabile l'ennesimo braccio di ferro tra Del Vecchio (che però smentisce l'interesse) e Tabacchi.
Estratto da Il sole 24 Ore del 26/02/03 a cura di Pambianconews