Alle prese con ricavi che non riescono a riprendere slancio, i gruppi della moda indebitati stanno provvedendo a rinegoziare le condizioni dei prestiti erogati dalle banche per finanziare la campagna di acquisizioni degli anni passati. I primi a prendere l'iniziativa sono stati Patrizio Bertelli e Miuccia Prada che all'inizio di dicembre hanno aperto un tavolo di trattativa con Caboto (gruppo Intesa) che due anni fa ha organizzato, in qualità di lead manager di un pool di banche, un finanziamento di 250 milioni di euro alla capogruppo olandese Prada holding. Obiettivo della trattativa: cancellare o quanto meno alleggerire sensibilmente i covenant (cioè gli impegni) di tutela delle banche per quel finanziamento, con rapporti tra debiti netti consolidati ed ebitda, cash flow e fatturato giudicati troppo stringenti dai soci. In cambio, Prada holding ha preferito scegliere di pagare interessi più alti.
Anche Tonino Perna, azionista di maggioranza della quotata It holding, ha aperto un'ampia fase negoziale con le banche. All'ordine del giorno, oltre a due finanziamenti per 100 milioni in scadenza nel 2003, c'è un prestito sindacato di 80 milioni, scaduto i primi di dicembre, organizzato da Sanpaolo Imi. Quest'ultimo sarà sostituito da una nuova linea di pari importo, per la maggior parte concessa dall'istituto torinese. La società di Perna, a differenza di Prada, ha però preferito mantenere gli stessi covenant, ma pagare interessi inferiori.
Estratto da Il Mondo del 20-12-02 a cura di Pambianconews