Nelle parole di Gianvito Rossi, figlio di Sergio Rossi, i motivi del successo della griffe. Alto management e tradizione i due ingredienti principali.
Sergio Rossi, una realtà che vanta una tradizione decennale in un contesto di alto profilo manageriale. Questo il ritratto che Gianvito Rossi, figlio dell'omonimo fondatore e responsabile della comunicazione di Sergio Rossi, tratteggia dell'azienda romagnola da quando nel 1999 la famiglia ha ceduto il 70% a Gucci Group. “L'innovazione nel management e il know how di persone di alto livello – ha spiegato Gianvito Rossi a Modaonline.it – hanno dato la possibilità alla griffe di muoversi in maniera più strutturata. Ad esempio, potendo puntare sui punti vendita diretti che nel '99 erano 14 ed oggi sono 38”. Ultime in ordine di tempo le aperture di luglio e agosto di due nuove boutique negli Stati Uniti, una a Rodeo Drive a Beverly Hills e una ad Ala Moana nelle Hawaii, ed il trasferimento del flagship newyorchese in una prestigiosa location di Madison Avenue. Presente in Europa da 35 anni, Sergio Rossi trova nell'Italia il primo mercato e le prossime mete d'espansione sono gli USA e Giappone dove si sta riscontrando una grossa crescita. “Dagli anni '60, quando la realtà è nata, abbiamo sempre puntato su un target molto alto e negli anni abbiamo continuato con proposte di fascia alta. Questo ha guadagnato la fiducia delle clienti che continuano a premiarci e a scegliere la nostra qualità. Dal '99 abbiamo avuto modo di lavorare maggiormente sul prodotto e di concentrarci maggiormente sulla ricerca”, ha concluso Rossi.
Nel panorama del brand, il focus è diretto principalmente all'universo femminile con tre collezioni donna (a quelle a/i e p/e si aggiunge la crociera), due uomo e due di borse. Viaggio nello stile che nel 2001 ha portato alla produzione di 500mila paia di cui il 90% rappresentato dalle collezioni donna. Successo che ha portato a una chiusura del primo semestre dell'anno in corso con un aumento a due cifre rispetto allo stesso periodo del 2001.