Giacomelli prevede che l’utile del 2002 sarà in linea con il 2001 (2,16 mln euro); l'acquisizione di Longoni inciderà per 2 milioni di euro di oneri straordinari. «Prevediamo di chiudere il semestre con un incremento del fatturato del 4% ha dichiarato Gabriella Spada, presidente di Giacomelli, ieri a Milano in un incontro con gli analisti. A luglio le vendite saliranno del 14% grazie al buon andamento dei saldi».
Con Longoni, il fatturato consolidato dovrebbe salire oltre i 500 mln di euro nel 2002 con una quota di mercato in crescita dall'8,7 al 14.6%. Previsioni che tuttavia non hanno ancora convinto Piazza Affari: ieri il titolo Giacomelli ha ceduto un ulteriore 0,88%, dopo i pesanti ribassi dei giorni precedenti, chiudendo a 1,68 euro.
Sull'operazione Longoni, che i vertici prevedono in pareggio operativo entro il 2003, l'Ad di Giacomelli, Stefano Pozzobon ha precisato che il valore effettivo dell'acquisizione, secondo il mercato pagata a un prezzo troppo elevato, è in realtà di 93-96 mln di euro: 76 mln di esborso a cui deve essere aggiunta la posizione finanziaria netta per 42 mln e sottratta la rettifica per la cessione di immobili per 22-25 milioni. «Un prezzo pari a circa 0,6 volte i ricavi previsti per il 2002 e in linea con quella dei principali competitor curopei».