Il consumatore protagonista delle nuove strategie delle imprese. Se ne è parlato nel corso del convegno «Nuovi scenari di consumo in Italia» che si è svolto ieri e organizzato dal Gruppo giovani imprenditori dell'industria calzaturiera italiana. Tra gli aspetti sottolineati: la propensione al consumo degli italiani alla luce degli ultimi cambiamenti socio economici, illustrata da Gianluigi Annovazzi, consulente Ac Nielsen senior consultant e le tendenze dell'estetica, le loro influenze sul marketing, distribuzione e comunicazione, illustrate da Francesco Morace, presidente del Future concept lab. Al dibattito sono intervenuti anche Antonio Brotini, presidente Anci, Cleto Sagripanti, presidente Giovani imprenditori Anci, Andrea Tomat, vicepresidente Anci, e Stefano Ricci, presidente della omonima azienda.
«Come rappresentanti dei giovani industriali abbiamo voluto puntare l'attenzione sul comportamento del consumatore, aspetto trascurato in passato, quando l'attenzione era principalmente rivolta solo alla produzione», ha detto Cleto Sagripanti, «studiare i complessi meccanismi che determinano o influenzano i consumi rappresenta un elemento essenziale per programmare il successo di un'impresa. Come imprenditori del futuro stiamo dimostrando la nostra grande disponibilità a ricercare soluzioni avanzate. Approfondiamo queste tematiche con l'ottica di imprenditori, coscienti del fatto che, senza una finestra continuamente aperta sull'evoluzione dei consumi, non è possibile far crescere le nostre aziende né gestire le risorse necessarie allo sviluppo».
La crisi in atto sembra però una crisi anomala. Come si evidenzia da alcuni dati tratti dal Rapporto Klima di AC Nielsen sul tema «Il clima di fiducia e le prospettive di consumo delle famiglie italiane», il ripensamento dei consumi sembra avvenuto alla luce di una situazione generale di incertezza e non quale risposta ad una reale contrazione dei redditi. Il debito estero statunitense e il conseguente probabile indebolimento del dollaro, l'evoluzione deflattiva dell'economia giapponese, il crollo dell'economia argentina e i suoi riflessi sull'economia sudamericana, l'ombra della sfiducia sui mercati finanziari per lo scandalo Enron, sembrano minare la fiducia nel futuro e la conseguente propensione ai consumi in misura decisamente maggiore rispetto alle variabili fondamentali dell'economia che continuano ad essere intonate positivamente. Questi atteggiamenti si riflettono in modo diretto anche sui gusti e sulle tendenze moda dei consumatori