Il marchio emiliano Max Mara sta registrando crescite del 40% nel Paese orientale. Previste tre aperture entro settembre (due negozi Max Mara e il primo Max & Co.). Il gruppo prevede una crescita dell'8-9% nel 2002 e presenta domani (28 maggio) il progetto calze. L'affaire Cina, perciò, promette di contribuire in modo deciso allo sviluppo del marchio della famiglia Maramotti, il cui gruppo ha chiuso lo scorso anno sorpassando il miliardo di euro di fatturato.
Max Mara è sbarcato nel Paese dei Mandarini a metà degli anni Novanta ''ma solo negli ultimi due anni e mezzo, spiega Luca Donnini, direttore della divisione marketing estero della società, abbiamo accelerato, in seguito alla chiarezza che è seguita al passaggio di Hong Kong alla Cina e ai diversi segnali di apertura (non ultimo il progetto di aderire al Wto) espressi negli ultimi anni''.
Oggi, attraverso una joint venture con Fairton, società di Hong Kong, l'insegna Max Mara è presente a Canton, Shenzhen, Shanghai (due), Dalian e Shenyang. Con un partner cinese, inoltre, sono stati aperti in franchising altri tre negozi a Pechino, uno a Xian e uno a Chengdu, città tra le più popolose, nella provincia di Sichuan. Oggi il mercato del Paese orientale vale per il gruppo emiliano circa 10 milioni di dollari wholesale.
I dati sembrano confermare: nel 2001 la crescita cinese per Max Mara è stata del 25%, e le vendite della primavera-estate 2002 hanno già raggiunto un incremento del 40%. Intanto, domani martedì 28 maggio sarà presentata a Milano l'anteprima del progetto Max Mara Calze, realizzato in collaborazione con Dupont Textiles & Interiors.