Nel 2001 i consumi nel comparto dell'abbigliamento per bambini sono diminuiti registrando un -2.3% rispetto alla spesa in valore del 2000. Il dato è contenuto in una nota del salone della moda Pitti Immagine Bimbo, da domani a domenica, a Firenze. Il calo è tuttavia concentrato nelle componenti neonato e intimo.
Il settore – si spiega nel comunicato – è molto sensibile alle correnti della globalizzazione e il sistema produttivo si scompone in filiere che superano le barriere nazionali. Negli ultimi anni le trasformazioni nelle reti distributive sono ancora più radicali: tra il 1990 e il 2001 la quota di mercato veicolata attraverso negozi indipendenti è scesa dal 56.1% al 43.3%; per contro le catene sono salite dal 19.9% al 30.6%. Se calano i consumi, Pitti Immagine Bimbo si riconferma invece leader del settore a livello mondiale.
Gli operatori esteri, sia espositori che compratori, nell'ultima edizione hanno superato il 35% del totale e i dati relativi agli ultimi cinque anni parlano di marchi presenti che passano da 240 a 331 (+38%), di una superficie espositiva netta in aumento del 51%; mentre il dato relativo ai compratori e' +29%. Sono in tutto 356 i marchi presenti, dei quali 124 stranieri.
Tra i 43 nuovi ingressi sono da segnalare l'arrivo di Nike, la brand globale per eccellenza dei consumi e della comunicazione giovanile che presenta in anteprima mondiale la sua collezione 0/14 anni, la prima di Roberto Cavalli Angels Shoes, di Gattinoni, di Mariella Burani Shoes e di Napapijri Kids.