II fatto che un'icona della moda come Tom Ford, lo stilista texano, l'abbia appena scelta come partner per la prima collezione uomo a proprio nome è solo l'ulteriore conferma di una delle chiavi del successo della Ermenegildo Zegna: la capacità di non farsi sfuggire le occasioni.
Lo spirito pioneristico insieme alla ricerca costante della qualità sono i punti di forza di un gruppo che oggi ha un giro d'affari di 713 milioni di euro, più di 5mila dipendenti, una quota di export dell'86%, undici stabilimenti produttivi in Italia e sette all'estero. Leader mondiale nell'abbigliamento maschile di lusso, Zegna è un gruppo totalmente integrato: compra la materia prima in giro per il mondo e sempre in giro per il mondo vende anche il prodotto finito direttamente al consumatore.
A muovere i primi passi nel tessile era stato Angelo Zegna, classe 1859, che aveva creato alla fine dell'800 una piccola azienda con 15 telai vicino a Biella, in un'area dove la lavorazione della lana risale al XIII secolo. Poi il fuoco distrusse tutto e Angelo ripartì con un nuovo stabilimento a Trivero: qui fu l'ultimo dei suoi dieci figli, Ermenegildo, che nel 1910 gettò la base dello sviluppo futuro.
L'azienda passata ad Aldo e Angelo (Ermenegildo morì nel 1966 a 74 anni) aveva più di 1.400 dipendenti ed esportava in 40 Paesi. Poi fu la volta di una grande intuizione: il passaggio al prodotto finito. Non solo tessuti ma anche vestiti. Per evitare passi falsi e testare il prodotto si preferì non spendere il nome Zegna: fu scelto il marchio Gritti per gli abiti e Cantara per i pantaloni. Prima di scendere in campo con il brand Zegna ci vollero quasi dieci anni e un'altra mossa da pionieri: l'apertura di negozi diretti. Era il 1980 e la prima scelta cadde su Parigi, allora al centro della moda. Solo cinque anni dopo arrivò il secondo negozio a Milano. Oggi sono 473 in tutto il mondo, 187 dei quali di proprietà.
La conquista dei mercati esteri era stata messa a puntonegli anni Settanta con una strategia nuova rispetto al passato. Spiega Gildo Zegna: «Prima in Spagna, poi negli Stati Uniti e in Giappone abbiamo creato nostre società in loco, scavalcando la figura dell'agente, che allora spadroneggiava». All'estero venne portata anche una parte della produzione (ma il made in Italy resta prevalente): negli anni Settanta, le linee su misura, che avevano bisogno di un servizio impeccabile, furono spostate in Svizzera, nel Canton Ticino. Ma la forza delle radici biellesi non è mai venuta meno. E si riflette anche nella capacità della famiglia, ora alla quarta generazione, di esprimere una leadership condivisa e nello stesso tempo mantenere il coinvolgimento diretto in azienda (oltre a Gildo a Paolo, vi lavorano anche Anna, Benedetta, Laura a Renata Zegna). Il capitale è equamente diviso tra i discendenti dei due rami (Aldo, deceduto net 2000, e Angelo, attuale presidente del gruppo).
Nel frattempo, il centro nevralgico si è spostato a Milano, dove, tra due anni sarà pronto il nuovo quartier generale dove confluiranno i nuovi uffici e verrà esplorato il business nell'abbigliamento donna. «Cercheremo di far venire i clienti sempre più a Milano, conclude Gildo Zegna. Visto che Tom Ford ha scelto noi ci sarà sempre più gente che viene qui».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 5/03/06 a cura di Pambianconews