«Due fiere sono meglio di una», dice diplomaticamente Daniel Faurè, presidente di Première Vision, il salone biennale dei tessuti che si è appena concluso a Parigi ed è il più importante al mondo. Il confronto con Milano Unica quest'anno è d'obbligo: la fiera italiana si è tenuta dal 14 al 17 febbraio e per la prima volta ha riunito cinque diverse manifestazioni: Ideabiella, Ideacomo, Moda In, Prato Expo e Shirt Avenue.
I numeri delle due manifestazioni sono simili. Milano Unica ha avuto 713 espositori e 30mila visitatori; Première Vision, rispettivamente, 708 e 35mila. «Le differenze restano: la più importante è che Parigi è il vero appuntamento internazionale, continua Faurè. L'80% dei visitatori viene dall'estero e questo è molto importante per gli espositori, ai quali offriamo una vetrina davvero globale». Gli espositori, invece, sono in grandissima maggioranza italiani: 333 sui 708, più del doppio dei francesi (132) e nove volte più numerosi del terzo gruppo, gli spagnoli (48).
Sull'importanza di Parigi le aziende italiane sono d'accordo e cercano, anche se i costi vengono duplicati, di essere presenti a entrambe le fiere, nonostante i problemi di calendario: Première Vision si sovrappone in parte alle sfilate milanesi, Milano Unica inizia quando sono ancora in corso quelle di Londra. «L'unico modo per accontentare tutti sarebbe iniziare la fiera il 1° gennaio a chiuderla il 31 dicembre», commenta Faurè.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 1/03/06 a cura di Pambianconews