«La sfida necessaria: crescere nei mercati internazionali». Si intitola così il quarto convegno che si terrà oggi a Roma, organizzato dal Comitato Leonardo, cui parteciperanno anche il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, e il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. L'accento è sulla parola “necessaria”: «Ormai, spiega Laura Biagiotti, presidente del Comitato Leonardo le aziende sono obbligate a crescere, non possono tornare indietro».
Signora Biagiotti, cosa è cambiato oggi rispetto al passato?
Ci siamo accorti che il made in Italy, questo grande patrimonio del Paese che il Comitato Leonardo ha lo scopo di promuovere, oggi scricchiola, è un bene malato.
Come reagire, allora?
Non certo facendo della medicina creativa o pensando solo al proprio orticello. Non serve piangersi addosso. Bisogna mettersi insieme, avere e ascoltare una pluralità di voci, ma soprattutto è importante (elaborazione intellettuale. Non servono più le inchieste che abbiamo fatto nel passato, le ricerche realizzate con l'obiettivo di offrire una percezione della situazione. Ora siamo passati alla fase due: bisogna elaborare le soluzioni.
Lei è comunque ottimista sul futuro del made in Italy?
Non so se fra dieci o vent'anni saremo ancora manifatturieri o solo progettisti. Ma penso che questo settore, che in questi anni è stato vincente, in futuro possa ancora esprimere occupazione. In un momento come questo forse occorrerebbe che ci fosse un ministero del made in Italy: non si può lasciare che si sfilacci così questa identità forte del nostro Paese.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 15/06/05 a cura di Pambianconews