Niente è per sempre. Zac Posen è stato costretto a chiudere all’improvviso il proprio marchio omonimo. The House of Z, la compagnia dello stilista americano, era stata messa in vendita ormai da qualche tempo. Il primo novembre, a causa della mancanza di acquirenti, è stata annunciata la chiusura dell’azienda da parte del consiglio di amministrazione secondo cui la decisione è stata presa in seguito a una completa revisione strategica e finanziaria dell’impresa. Il designer 39enne ha quindi informato il suo staff di circa 60 persone, tra cui sarti e artigiani che lavoravano nel suo atelier di New York. “Ho cercato personalmente di trovare il partner giusto per un po’ di tempo ma il tempo è scaduto e non è un momento facile nel nostro settore”, ha dichiarato Posen a Vogue Us.
Il 50% della proprietà di The House of Z è nelle mani di The Yucaipa Companies, società di investimento del miliardario Ron Burkle, che aveva acquistato la partecipazione dal rapper Puff Daddy.
La notizia della chiusura ha colto tutti di sorpresa dato che lo scorso settembre il brand aveva anche presentata la collezione P/E 2020 che, come riporta Wwd, non verrò distribuita. Lo stilista è stato tra i protagonisti della New York fashion week dal 2001, subito dopo il suo percorso di studi presso la prestigiosa Central Saint Martins. Durante la sua carriera Posen si è distinto soprattutto per la creazione di abiti da red carpet indossati da centinaia di celebrities tra cui Rihanna, Michelle Obama, Naomi Campbell e Gwyneth Paltrow. Dal 2012 al 2018 ha anche preso parte in veste di giudice al reality’Project Runway’. Nel 2017 è stato realizzato il documentario ‘House of Z’.
La chiusura dell’azienda, e quindi della main line Zac Posen e della diffusion line Zac Zac Posen, non intaccherà il rapporto del creativo con Brooks Brothers, di cui è direttore creativo womenswear dal 2014. La notizia della fine del marchio è arrivata un giorno dopo quella della chiusura dello storico retailer Barneys New York per bancarotta.