The Woolmark Company incorona a Londra i vincitori della semifinale europea dell’International Woolmark Prize 2019. Daniel w. Fletcher, Edward Crutchley, Nicholas Daley dal Regno Unito e Cmmn Swdn dalla Svezia sono i quattro giovani stilisti selezionati da una speciale giuria (Tim Blanks, editor-at-large, The Business of Fashion; la stylist Catherine Baba; Jefferson Hack, founder di Dazed Media; il designer Roland Mouret; Christiane Arp, editor in chief di Vogue Germany; Gert Jonkers, co-founder di Fantastic Man; Sara Sozzani Maino Deputy Editor-in-chief, Vogue Italia e Head of Vogue Talents; Tiffany Hsu, fashion director, Mytheresa.com), che avranno la possibilità di competere, insieme agli altri semifinalisti selezionati a Hong Kong e New York (quest’ultima in programma il 12 luglio) per la finale globale di febbraio 2019.
“I giovani designer di oggi saranno i clienti di domani della lana merino ed è per questo che per noi l’International Woolmark Prize ha un’importanza strategica a livello di promozione di questo materiale che ha tutti i requisiti oggi richiesti dalla moda”, ha raccontato a Pambianconews Fabrizio Servente, global strategy advisor di The Woolmark Company. “La lana merino è infatti naturale, biodegradabile, traspirante, antiodore, durevole e versatile perché può essere usata sia nel lusso, sia nello sport. Questo spiega perché la domanda di lana merino sia in deciso aumento e superi l’offerta disponibile al momento”, ha aggiunto. Il prezzo della lana infatti è lievitato a 20 dollari australiani. “In dieci anni siamo passati dagli otto dollari australiani ai venti attuali – ha precisato Servente – con un raddoppio negli ultimi cinque anni con una domanda in costante crescita”.
Per promuovere l’uso della lana merino nel mondo della moda, The Woolmark Company presenta come da tradizione The Wool Lab, la guida di ispirazione per i professionisti del settore della moda con le tendenze per la stagione autunno/inverno 2019/20. Sette i temi orientati verso il mondo della moda (Sci-Fi, Functional, Off.Beat, Knitting Shades, Flagstone, Antarctica e Lab – 3D -), a cui si affiancano due interamente dedicati allo sport e all’industria dell’outdoor, evidenziando così le qualità tecniche della lana merino.