Si è conclusa ieri tra i festeggiamenti l’ultima edizione di White, il tradeshow dedicato al womenswear internazionale tenutosi nel Tortona Fashion District tra il 23 e il 26 settembre. In concomitanza con Milano Moda Donna, il salone ha messo in scena un ricco palinsesto di contenuti, eventi, talk e installazioni.
Momento significativo è stata l’esibizione a sorpresa della giovane cantautrice italiana Madame, che ha interpretato una inedita unplugged di ‘Sign o’ the Times’ di Prince, canzone eletta a tema e ispirazione di questa edizione di White.
Sotto la guida di Massimiliano Bizzi e Beppe Angiolini, ‘Sign of Times’ ha inaugurato un format espositivo inedito e segnato un significativo cambiamento nella strategia di comunicazione della fiera, patrocinata dal Comune di Milano e con il supporto di Maeci, Agenzia Ice e Confartigianato Imprese. Tre giorni che hanno registrato un flusso di oltre 13mila visitatori, di cui l’85% solo buyer che hanno avuto modo di apprezzare il brand mix che ha animato le due location Tortona 27 e 54.
Anche la dimensione estera è tornata a calcare il salone milanese, con nomi rappresentativi anche di Paesi extra europei come Lane Crawford, The Webster Miami, Al Tayer Group, Matchesfashion, VooStore Berlin, Majid Al Futtaim, Galeries LaFayette, tra i tanti.
“I risultati inaspettati particolarmente positivi di questa edizione premiano la qualità del lavoro e della nuova strategia della manifestazione – ha dichiarato il founder Bizzi – e mi rendono orgoglioso della connessione con Milano, città che si è dimostrata forte e reattiva. Quello che ho progettato oltre un anno fa, mettere in rete e in dialogo i diversi player del sistema moda, sta finalmente prendendo forma. Non vogliamo parlare semplicemente di ripartenza e di fare sistema, ma della volontà di fare e agire, dando voce e visibilità tanto ai brand consolidati quanto ai giovani, fornendo strumenti concreti per connetterli al business”.
Nel calendario dell’edizione hanno spiccato collaborazioni internazionali come quella con il British Fashion Council, The Face Magazine e Vogue Italia, e progetti a supporto delle aziende italiane. Su tutti, le sette ‘secret rooms’ curate da Dimorestudio, a cui hanno preso parte Kiton, Massimo Alba, Aspesi, Incotex, Tagliatore, Finamore e Borsalino: attraverso sette diverse tonalità di bianco, hanno scelto di rappresentare altrettanti valori che li rappresentassero, tracciando un nuovo percorso della moda, più inclusivo e fluido.