White si prepara a raccontare la moda per la prossima stagione fredda. In calendario dal 24 al 27 febbraio, posticipando di un giorno l’apertura, da venerdì a lunedì anziché da giovedì a domenica, White evolve il tema di settembre da ‘An eye on the future’ in ‘Facing the new con l’obiettivo di essere una vetrina globale.
“Questa edizione è stata pensata per offrire una risposta ancora più decisa a buyer e aziende, che sanno di trovare nel salone un brand mix intelligente”, ha spiegato Massimiliano Bizzi, presidente e fondatore di White, “presentiamo oltre trecento collezioni, selezionate nel segno della qualità e dell’innovazione. Non ci interessa rincorrere i numeri pre-Covid, sappiamo che il mondo è cambiato e anche noi. Molte manifestazioni sono disorientale, schiave del proprio passato. Noi no, vogliamo guardare il futuro e confrontarci con il nuovo, pertanto, negli spazi del Superstudio Più – via Tortona 27, del Base Ex Ansaldo Via Tortona 54, i buyer avranno modo di incontrare il meglio dello stile, selezionato per offrire spunti inediti, visioni inaspettate e prodotti di grandissimo interesse italiane ed estere. In questa direzione abbiamo coinvolto nel ruolo di guida del team Fashion research, Promotion and Development, Simona Severini, una figura chiave con cui nel 2002 ho fondato White”.
Realizzata con il patrocinio del Comune di Milano e con il supporto di Maeci- Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e in partnership con Confartigianato Imprese, la nuova edizione della manifestazione evidenzia i temi della sperimentazione e della contaminazione. “Il percorso di White si snoda attraverso una visione internazionale. L’iter percorso narrativo è studiato per sottolineare tanto l’avanguardia quando la cultura della moda – ha proseguito Severini. – E se nel primo caso, l’attenzione è tutta per la selezione delle nostre Secret Rooms e la creatività di Dreaming Eli, Studio Pansters, Riz Poli (il riscontro definitivo della sua presenza sarà confermato nei prossimi giorni, ndr) e gli esponenti della Fashion minority alliance con Romeo Hunte e Olubiyi Thomas; nel secondo, festeggiamo il nuovo capitolo del progetto di Expowhite patrocinato dal Ministero della Cultura che va a toccare le geografie creative meno convenzionali”.
Nel dettaglio, lo sguardo del salone sulla creatività oltreconfine va a toccare l’estetica scandinava con i designer di Norwegian Fashion Hub; l’heritage nativo canadese grazie al supporto dell’Ambasciata di Ottawa con il programma Ifa- Indigenous Fashion Art e la produzione di ultima generazione, che proviene da Armenia e Moldova. “La partecipazione di aziende estere è cresciuta del 13% – ha concluso Bizzi – questo porta l’offerta italiana/straniera in sostanziale parità ed è significativa dell’efficacia dell’operato di White nel reclutare con attenzione solo le realtà migliori e più interessanti. Siamo tutti consapevoli del fatto che il tempo a disposizione dei buyer è sempre meno. Visitare un salone deve essere un’opportunità, che potenzia il loro lavoro e che ne arricchisce la ricerca. White è questo, un’occasione che valorizza il lavoro di tutti, aziende e compratori”.