Si apre il sipario su White|Sign of the times che quest’anno ospiterà 330 realtà su una superficie espositiva di 18mila metri quadri. Il fashion concept trade show di riferimento della settimana della moda milanese andrà in scena fino 27 febbraio 2022 con una visione ancora più strutturata nelle tradizionali location del Superstudio Più e dell’Ex Ansaldo, cui si aggiungono due destinazioni inedite nel Tortona fashion district. Un processo di espansione che vede crescere il numero di espositori e di buyer internazionali e interpretare il cambiamento attraverso un linguaggio più attrattivo e multichannel.
Una manifestazione rinnovata nei contenuti e nell’immagine, realizzata grazie anche al supporto di Maeci e Ice Agenzia, con il contributo della Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano e alla partnership con Confartigianato Imprese. Non mancano poi le novità e, tra gli eventi più attesi di questa nuova edizione c’è sicuramente Wsm–White Sustainable Milano il nuovo salone della filiera creativa e produttiva del fashion con focus sui temi più caldi del momento: tecnologia e sostenibilità. “Pur essendo in un contesto come quello fieristico che ha sofferto molto la pandemia, le fiere sono oggi chiamate a ripensare il loro format, dobbiamo cogliere il cambiamento e vederlo come un’opportunità – ha dichiarato a Pambianconews Stefania Vismara, general manager e promotrice della manifestazione -. Il nostro intento è quello di rappresentare un trampolino di lancio per tante realtà fashion e vogliamo investire sulla nostra unicità implementando l’approccio selettivo alla qualità dei brand associando contenuti forti per l’esposizione”.
White, vero trait-d’union tra aziende, buyer e showroom, si fa promotore del cambiamento e della ripresa, interpretando i segnali del tempo e le nuove esigenze della moda di nuova generazione. Dalla ricerca di nuovi codici stilistici all’individuazione di nuovi sistemi e piattaforme di comunicazione in grado di mettere in connessione creativi e operatori del mercato internazionale, operando insieme per fare sistema e promuovere il ruolo del made In Italy e della città di Milano all’estero. Un progetto congiunto in grande evoluzione, realizzato dal fondatore Massimiliano Bizzi insieme a Beppe Angiolini (direttore creativo e fondatore di Sugar) iniziato già durante l’edizione di settembre, che ha visto il consolidarsi dell’importante ruolo di connessione tra buyer e brand di tutto il mondo. La via principale per connettere il valore del Made In Italy nel mercato internazionale.
“White – spiega Bizzi – ha saputo prendere parte al cambiamento ed espandersi con l’aumento dello spazio espositivo attraverso i due nuovi hub del Mudec e del Padiglione Visconti. Di fondamentale importanza anche il lavoro congiunto con Cnmi e Csm che porterà nei giorni della settimana della moda milanese un incoming di 1200 buyer stranieri. Un grande esempio di quanto sia importante fare sistema, in periodo post pandemico in cui l’Italia, con Milano al centro, ha dimostrato di essere catalizzatore di una rinascita del mercato internazionale”.
In occasione dei 20 anni di White è stata allestita una mostra dedicata ai momenti salienti della storia del salone e realizzato un libro sui cinque sensi per raccontare il modo in cui White ha trasformato il concetto di fiera in fashion experience, con l’introduzione di momenti immersivi messi in scena attraverso performance musicali (udito), special project lanciate con retrospettive artistiche (vista), momenti gastronomici o degustazioni (gusto), nuovi trend della cultura olfattiva contemporanea (olfatto) e installazioni dei nuovi trend d’avanguardia (tatto). Quattro location per un’esperienza immersiva rivolta a operatori internazionali ai quali la manifestazione offre contenuti attrattivi, brand di ricerca, tendenze community driven, allestimenti di design progettati per enfatizzare le diverse categorie merceologiche in una dimensione estetica coerente e innovativa.
In una visione integrata di tradizione, contemporaneità e futuro della moda, il salone ospiterà anche alcuni tra i top talent del fashion luxury; tra i brand più innovativi e internazionali protagonisti di questa edizione, spiccano nomi come: Acne Studios, Botter, Re/Done, Kidsuper Studios, Knwls, Taakk, Thomas Neuman, Ajoy Sahu, Katrine Hanna, Gray Matters, Reike Nen, Chet Lo e Carlota Barrera.
Dal canto suo poi, Wsm mira a configurarsi come la miglior vetrina di innovazione responsabile di ultima generazione per portare gli addetti ai lavori e l’intero pubblico di White dentro il cambiamento. Una piattaforma di visibilità, racconto e promozione, confronto e networking positivo sui temi più caldi del momento: tecnologia e sostenibilità. Brand, materiali, processi hi-tech e installazioni multimediali di ultima generazione presentano il meglio dell’avanguardia in tema di innovazione e produzione responsabile. Non solo: un palinsesto di talk e workshop ad alto contenuto in-formativo, aperti anche alle scuole e ai consumatori finali più curiosi, che entreranno nel vivo delle storie dei protagonisti. Dietro ogni capo di abbigliamento c’è infatti una filiera complessa.
È in questa lunga catena del valore, che stanno prendendo piede inaspettate rivoluzioni tecnologiche capaci di ridimensionare l’impatto ambientale dell’intero comparto.
“È una versione rivista rispetto alle precedenti – spiega Stefania Vismara -. Questa volta il nostro obiettivo è rappresentare il fashion tech ispirato alla sostenibilità. Ciò lo facciamo attraverso un percorso narrativo di tutta la filiera più innovativa e un palinsesto che accoglie talk workshop e masterclass. Si tratta di un progetto aperto sia agli esperti della moda che alla cittadinanza, che dev’essere sempre più coinvolta all’interno della fashion week. Come fiera ci siamo posti come obiettivo di essere rappresentanti di un settore che sta dando risposte concrete al tema della sostenibilità nel mondo della moda, con un vero valore aggiunto concretamente apportabile al mercato e ai processi produttivi”. Parlare, confrontarsi, aprirsi, accogliere sono quindi i principi fondamentali di un’industria che mai come in questo momento deve confrontarsi con l’accelerazione digitale e il bisogno di essere più efficiente e meno impattante. Ecco che, al centro dell’allestimento del progetto, un palcoscenico circolare ospiterà talk, workshop e interventi educativi con esperti.
Proseguono inoltre i progetti legati al progetto Milano loves Italy, nato nel marzo 2020 in pieno lockdown, grazie all’iniziativa di Massimiliano Bizzi. Dopo aver manifestato la volontà di unire le proprie forze, i principali player del sistema in alleanza con le istituzioni hanno deciso di ridare slancio e nuova energia alla capitale italiana del fashion e design, colpita per prima dalla pandemia. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Milano, è stata e continua a essere una scommessa sulla leadership del capoluogo lombardo, sull’intera filiera e su tutte le aziende. A febbraio, come per il mese di settembre 2021, metterà in campo una serie di eventi in store, e negli showroom internazionali, per coinvolgere non solo gli operatori del fashion system, ma anche il pubblico finale, sul modello della design fashion week.