Secondo un nuovo rapporto di Walpole, associazione che riunisce le migliori aziende inglesi con lo scopo di promuovere le realtà del lusso a livello mondiale, l’alto di gamma britannico vale ora 81 miliardi di sterline (poco meno di 95 milioni di euro) all’anno per l’economia del Paese e alimenta 450mila posti di lavoro. Walpole ha inoltre affermato che “il contributo del settore all’economia è cresciuto del 69% in soli cinque anni”, nonostante ‘shock’ come la Brexit, la fine degli acquisti tax-free per i turisti, il Covid-19 e i problemi della catena di approvvigionamento.
Inoltre, le esportazioni totali del comparto sono aumentate del 45% in cinque anni, raggiungendo un valore di 56 miliardi di sterline. Il contributo del segmento luxury alle entrate fiscali del Paese è di 25,5 miliardi di sterline, “sufficienti per finanziare lo sviluppo di 51 ospedali di medie dimensioni o formare 373.134 infermieri”. Il lusso inglese ha dunque sovraperformato negli ultimi anni, anche a fronte di sfide significative. Entro il 2028, potrebbe contribuire con 125 miliardi di sterline all’anno all’economia.
Il rapporto ‘Luxury in the Making’ di Walpole, prodotto in collaborazione con Frontier Economics e ha rilevato che il contributo economico del settore del lusso è equivalente al 3,7% del Pil. La crescita futura dipende ora dalla riforma fiscale e dai miglioramenti alle leggi sulla proprietà intellettuale.
“Abbiamo quantificato la significativa occupazione di alta qualità offerta dal settore in ogni regione del Regno Unito attraverso l’ospitalità, la vendita al dettaglio e la produzione – ha dichiarato Helen Brocklebank, CEO di Walpole -. L’industria del lusso britannica merita riconoscimento e sostegno per garantire che il nostro settore in forte crescita continui a prosperare”.
“I politici devono anche definire un sistema fiscale e normativo che supporti l’occupazione di alta qualità”, ha aggiunto Brocklebank. L’Association of International Retail stima che i rivenditori perderanno 1,5 miliardi di sterline all’anno a causa dei concorrenti europei esentasse.