“Un anno particolarmente speciale”. Così Brunello Cucinelli ha definito il 2012, anno nel quale l’azienda di cashmere ha debuttato sul listino aazionario di Piazza Affari e che ha archiviato mettendo a segno crescite a doppia cifra per utili e ricavi. Il titolo è scattato in Borsa nonostante i segnali di cautela di Intermonte che ha rivisto al ribasso il giudizio e di Equita, dopo il grande rally del prezzo, “arrivato a premio su alcuni leader del lusso”. Il fatturato netto è aumentato del 15,1% toccando 279,3 milioni di euro e sono ulteriormente migliorati i margini di profittabilità con un ebitda di 49,1 milioni (+22,3%) e con un utile netto di 26,5 milioni in crescita del 26,2 per cento. In significativa crescita i ricavi provenienti dall’estero dove complessivamente le vendite sono aumentate del 25,5% andando a pesare per il 75,4 % sui ricavi, con picchi di crescita da parte degli Stati Uniti (+28,4% a 88,5 milioni di euro), seguiti dal mercato europeo a 89,9 milioni (+20,4%), dalla Greater China, in progressione del 21% a 10,3 milioni mentre la regione “resto del mondo” ha totalizzato un aumento del 40% a 21,9 milioni. Unico segno negativo proviene dall’Italia che ha registrato un calo dell’8,2%, scendendo a 68,6 milioni nonostante il continuo e positivo contributo del flusso di turisti stranieri che non hanno compensato del tutto la “moderata flessione del canale multimarca nella piccola provincia”. Una nota negativa che non inficia sulle previsioni positive per l’esercizio fiscale in corso. “La raccolta ordini per l’autunno/inverno 2013 si è conclusa in modo molto positivo”, ha dichiarato il presidente e amministratore delegato del gruppo Brunello Cucinelli, “tutto questo ci fa pensare a un 2013 molto interessante in termini di fatturato, profitti e immagine”. Come segnalato in un report di Intermonte, “il management ha confermato che l’azienda è sulla strada giusta per proseguire sulla scia di una solida crescita che consenta a Brunello Cucinelli di diventare uno dei principali player del lusso a livello mondiale”. Tuttavia, secondo Intermonte, “il titolo ha corso troppo velocemente” in questi mesi, motivo per cui la banca d’affari ha ridimensionato il suo giudizio in “underperform”. Inoltre, secondo Equita, lo stesso marchio del lusso, pur a fronte di una partenza in crescita per il 2013, ha mostrato “prudenza” nella presentazione del piano triennale 2013-2015.