L’Italia del vino archivia il 2014 con un risultato positivo e scalda i motori in vista di Vinitaly, di scena a Verona dal 22 al 25 marzo. La 49esima edizione della fiera di riferimento per il settore è stata presentata ieri a Roma in una conferenza stampa con i vertici di Veronafiere e con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. Gli espositori saranno oltre 4mila per uno spazio espositivo di 91mila metri quadrati, che diventano 100mila considerando i saloni Sol&Agrifood (dedicato all’agroalimentare e all’olio extravergine di oliva, e Enolitech (macchinari per olio e vino) che si svolgono in contemporanea.
Sarà un Vinitaly orientato all’export, forte di un sostegno governativo che si è concretizzato da un lato con il riconoscimento alla manifestazione veronese del ruolo di piattaforma di servizi per l’internazionalizzazione delle imprese e dall’altro con l’inserimento delle fiere leader, tra cui quella del vino, all’interno del Piano straordinario per il made in Italy.
Notevoli anche le aspettative da Expo 2015, dove sarà allestito il padiglione ‘Vino, a taste of Italy’ realizzato proprio da Vinitaly. Si punta a incrementare l’export di vino del 50% entro il 2020, raccogliendo la sfida lanciata durante l’edizione dello scorso anno dal premier Matteo Renzi, e per farlo a Verona hanno aumentato del 34% l’investimento complessivo in incoming di buyer esteri. Le tensioni internazionali intanto non frenano il settore.
Un’indagine condotta dalla fiera tra le 30 realtà enologiche più importanti, per un giro d’affari complessivo di due miliardi di euro, mostra per il 2014 una crescita del 5% sull’anno precedente e una cauta fiducia per quello in corso: il 35% in questi primi due mesi ha già avuto riscontri favorevoli e il 5% prevede un anno molto positivo. “A Verona – ha commentato il ministro Martina – sarà l’occasione per fare insieme il punto delle cose fatte dal Governo per la semplificazione burocratica e l’internazionalizzazione delle nostre aziende e per lanciare i nuovi obiettivi oltre l’Expo 2015, tra questi il Testo Unico sul vino, per la riorganizzazione e il riordino del comparto”.