Vinitaly perde 20mila visitatori rispetto all’edizione 2015 per effetto di una stretta sugli ingressi. Tuttavia, il bilancio della cinquantesima edizione della fiera leader nel comparto wine resta positivo e non soltanto per l’importanza degli eventi e la qualità degli ospiti che hanno celebrato il mezzo secolo della manifestazione veronese, tra cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presente al taglio del nastro. L’impressione di minor ressa emersa fin dal primo giorno è stata confermata dai dati comunicati ieri sera, al termine della quattro giorni del vino, con 130mila presenze contro le 150mila di un anno fa.
La maggior selezione operata agli ingressi è una risposta all’esigenza, da parte degli espositori, di trasformare Vinitaly in un evento più orientato al trade, contenendo l’affluenza di curiosi e appassionati per privilegiare il business. La risposta è stata molto concreta in termini di presenze estere, con incrementi a due cifre di buyer provenienti dai Paesi chiave per l’export del vino italiano, che punta a superare i 5,4 miliardi di euro totalizzati lo scorso anno. L’aumento di visitatori dagli Usa, primo mercato estero degli italiani, è del 25%, la Germania ha fatto segnare + 11%, il Regno Unito +18%, il Canada +30 percento. Particolarmente significativi i dati legati alla Francia, competitor diretto del vino italiano, che cresce del 29 per cento. Conforta il +18% fatto segnare dalla Russia, che resta una destinazione chiave per alcune tipologie di prodotto (a cominciare dagli spumanti dolci) nonostante la crisi. Un ulteriore successo può essere considerato il +130% di presenze cinesi, in una fiera da cui è stata lanciata la sfida della crescita dell’export verso Pechino con la benedizione di Jack Ma, fondatore di Alibaba presente lunedì al Vinitaly con il premier Matteo Renzi, che scommette sul vino italiano in termini di crescita tramite il canale online.
Le presenze estere sono state circa 50mila, con 28 mila buyer accreditati e in aumento del 23% rispetto al 2015, risultato che gli organizzatori attribuiscono al potenziamento delle attività di incoming di Vinitaly e del piano di promozione straordinaria del made in Italy.
I wine lovers hanno potuto fare riferimento al fuori salone Vinitaly and the City, che ha registrato 29mila presenze tra degustazioni, spettacoli ed eventi culturali nelle piazze del centro storico di Verona. “L’obiettivo era quello di dare un segnale chiaro alle aziende espositrici e ai visitatori, per fare in modo che la 50ª edizione di Vinitaly fosse quella che proiettava la rassegna nei prossimi cinquant’anni”, ha commentato in una nota il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. La prossima edizione di Vinitaly si svolgerà dal 9 al 12 aprile 2017.