Vicenzaoro slitta da gennaio a marzo, in un orizzonte temporale più favorevole alle dinamiche di business del comparto e alla ripresa della mobilità internazionale dall’Europa, ma anche da Stati Uniti, Giappone, Russia, Medio Oriente e Far East. Ad annunciarlo è stata la stessa manifestazione di Italian Exhibition Group, tra le prime fiere a prendere una decisione ‘forte’ rispetto agli appuntamenti fisici del prossimo gennaio.
“Una scelta – si legge nella nota di Vicenzaoro – condivisa con aziende e associazioni, che risponde all’esigenza di garantire a tutte le aziende la più ampia visibilità internazionale e le migliori opportunità di matching con i buyer dei mercati strategici, grazie anche al contributo di Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale“.
Vicenzaoro presenterà anteprime e novità di collezione, ultime tendenze e un’offerta espositiva che spazia dai semilavorati al prodotto finito, dalle gemme al packaging, dalle perle alle soluzioni per il visual merchandising fino al mondo dell’orologeria, oltre a decine di momenti di confronto per parlare di sostenibilità, innovazione e trend. In contemporanea, si svolgerà anche T.Gold, il salone delle tecnologie e dei macchinari per la produzione orafa.
La decisione di Vicenzaoro potrebbe essere il primo tassello di uno spostamento generale delle fiere italiane previste per gennaio. Al momento nulla sembrerebbe così deciso.
Negli scorsi giorni, Raffaello Napoleone, CEO di Pitti Immagine, ha evidenziato la necessità di trovare una soluzione per le fiere internazionali. “Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile per il Governo gestire una situazione sanitaria nuovamente di emergenza – ha dichiarato Napoleone in una nota –, ma la decisione di sospendere le fiere internazionali sino al prossimo 24 novembre, oltre a cancellare eventi già programmati e imminenti, rende più difficile l’organizzazione dei saloni anche per i mesi successivi, come è già stato rilevato, con pesanti conseguenze sia per gli enti promotori sia per le aziende. Sappiamo che il Governo, pur in una situazione finanziaria molto complessa, sta lavorando giustamente e meritoriamente anche a un robusto piano di indennizzi e di aiuti per le imprese fieristiche in sofferenza, un fatto positivo che dimostra comprensione per quanto sta succedendo nel nostro settore”.
“L’industria del tessile, dell’abbigliamento e degli accessori, uno dei principali portatori di bilancia commerciale positiva per il nostro Paese – ha concluso l’AD di Pitti Immagine – concentra le sue date di presentazione in Italia tra gennaio e marzo, in una catena integrata e interconnessa: quindi ben vengano anche delle azioni coordinate tra i diversi organizzatori e le città che ospitano gli eventi. E voglio ricordare che si tratta delle collezioni che saranno in vendita a partire dal prossimo autunno, quando è auspicabile porre l’inizio di un graduale ritorno alla normalità degli scambi e degli acquisti”.