Via della Spiga soffre più di altre le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria. Già prima del lockdown l’indirizzo aveva perso importanti presenze, tra cui il maxi store di Dolce & Gabbana da 15 vetrine e gli storici flagship di Blumarine e Krizia, e oggi la situazione non pare migliore. Secondo le rilevazioni di Pambianconews, sono oltre 70 le vetrine attualmente vuote, 1/3 del totale, molte delle quali lasciate da marchi come Porsche Design e Tory Burch. Di queste 30 sembrano esser occupate da lavori in corso che anticipano, ad esempio, l’arrivo di Alexander McQueen (con ingresso su via Sant’Andrea) e Jusbox Perfumes. Passeggiando lungo la strada è quindi palpabile la sensazione di vuoto, soprattutto spostandosi verso lo sbocco in via Manzoni. Un silenzio quasi irreale che avvolge via della Spiga a dispetto del viavai che continua a contraddistinguere via Montenapoleone che, oltre all’assenza di ‘vuoti commerciali’, beneficia anche della presenza delle pasticcerie Cova e Marchesi.
Via Spiga continua ad ospitare maison del lusso quali Tiffany, Prada, Chloé, Miu Miu e Lanvin, ma, negli anni, si è contraddistinta per l’ingresso di marchi che hanno utilizzato i propri store come showroom su strada, ideali per attrarre gli stranieri in visita alla città durante i numerosi eventi meneghini, ora rimasti in modalità stand-by. Nonostante la presenza di player importanti come Monnalisa e I Pinco Pallino anche il piccolo ‘distretto kidswear’ appare sbiadito a causa di alcune defezioni.
Via della Spiga ha registrato negli scorsi mesi il passaggio di proprietà di molti palazzi cielo-terra, e questo potrebbe essere il viatico per un ritorno anche di nuove boutique.