Oltre 900 milioni di euro di ricavi nel 2004. Qualcosa in meno dell'anno precedente, ma negli ultimi anni la Miroglio di Alba ha scalato un bel pò di posizioni, fino a diventare il settimo gruppo italiano della moda.
La maggior parte del fatturato è garantita dalla Divisione Vestebene: 15 brand di abbigliamento femminile attenti a ogni nicchia di mercato, dal marchio leader delle taglie morbide Elena Mirò, alla linea donna Diana Gallesi, passando per il last-minute di Motivi e Oltre per finire al prét-à-porter di Caractère e Gilles Rosier.
«Ci sono aziende che puntano tutto sul corporate brand» , racconta Mauro Davico, responsabile comunicazione, «noi privilegiamo l'identità dei singoli brand. Per questo Miroglio, nonostante sia una delle realtà più importanti del settore abbigliamento, è un nome meno conosciuto».
Degli oltre mille punti vendita nel mondo, oltre 170 operano a Shangai e dintorni con il marchio cinese Elegant Prosper (joint-venture al 50%) e nel 2004 il gruppo è entrato al 19,7% nella società tessile cinese Yonglong, quotata a Hong Kong. «Che la Cina avrebbe invaso i mercati», afferma Giuseppe Miroglio, direttore generale divisione Abbigliamento, «lo sapevano tutti, stava scritto nel Wto. Lamentarsi ora è troppo tardi».
Estratto da Economy del 9/12/05 a cura di Pambianconews