Dalla storica sede romana di Palazzo Mignanelli, il CEO di Valentino Jacopo Venturini ha condiviso ieri la sua visione sulla maison, reduce dai risultati positivi registrati nel primo semestre, che si è chiuso con ricavi in aumento del 64% a 574 milioni di euro, rispetto ai 362 milioni di euro dello stesso periodo del 2020. “Siamo anche vicini al pareggio con il 2019, il nostro anno migliore”, ha precisato l’AD.
Se due anni fa Valentino aveva raggiunto 1,22 miliardi di ricavi, la società non è stata immune all’impatto dell’emergenza sanitaria, archiviando il 2020 con un calo del 28 per cento. Ma proprio questo anno, riporta Wwd, è servito a Venturini per mettere a punto la strategia per il futuro della casa di moda: “Due parole – maison e couture – aprono una serie di valori che creano e permeano la cultura dell’azienda – ha spiegato il CEO -. Tornare da Valentino per la terza volta è un regalo che la vita mi ha fatto. Sentivo che il marchio doveva essere riposizionato e dovevo fare una scelta”.
Scelta che ha comportato la chiusura della linea RedValentino, che dovrebbe essere completata in due anni. “È molto importante avere Valentino sotto un’unica etichetta, è una strategia che ho sempre avuto in mente”, ha affermato Venturini.
Interrogato dalla testata americana sulle voci che ripetutamente circondano Valentino, come una possibile vendita da parte del proprietario Mayhoola, potenziali acquisizioni o un’offerta pubblica iniziale, l’AD ha rimandato la risposta ai titolari del marchio. A marzo, un portavoce di Mayhoola aveva dichiarato: “Non c’è alcun desiderio di prendere in considerazione la vendita di Valentino, siamo pienamente impegnati nel marchio e nel successo dell’azienda. Inoltre, non c’è alcuna intenzione di lanciare un’Ipo nel prossimo futuro”.
Le intenzioni riguardano, piuttosto, un ambizioso piano retail. La crescita di Valentino passerà anche da convinti investimenti nella rete di negozi, oggi 225 in 139 location, soprattutto in Europa e Cina. “Le nostre vendite sono distribuite al 55% nei nostri negozi e al 45% nel wholesale, ma entro i prossimi cinque anni il rapporto sarà 70 e 30% – rivela Venturini al Sole 24 Ore -. Stiamo lavorando anche alla nuova architettura dei negozi. Abbiamo in programma nuove aperture in città dove ancora non siamo presenti, come Ginevra e Venezia. Puntiamo soprattutto sugli Stati Uniti, uno dei nostri mercati più importanti dopo il Medio Oriente, dove il negozio appena aperto a Soho, New York, sta già andando molto bene, e dove apriremo a Miami e nel New Jersey nel 2022. Per la Mainland China abbiamo programmato importanti aperture, come a Shenzhen e Guangzhou. Il nostro approccio a quel mercato è stato troppo prudente in passato, ma abbiamo molte potenzialità e dobbiamo farci conoscere meglio”.
Un percorso accompagnato dall’attenzione alla sostenibilità: “Non è un dato molto noto, ma Valentino già nel 2013 ha sottoscritto due programmi con Greenpeace, uno per eliminare i componenti chimici dannosi dalla nostra filiera, l’altro legato alla protezione delle foreste pluviali: nel primo, abbiamo già raggiunto il 63% degli obiettivi – riporta il quotidiano economico -. Stiamo poi per lanciare una versione speciale della nostra sneaker iconica Open, Open for a Change, composta da materiali riciclabili e abbiamo reso il nostro packaging riciclabile al 55%. Ma sostenibilità è anche restituire le risorse che si sono prese: per questo siamo impegnati anche in un piano di piantumazione di alberi nelle città in cui siamo presenti”.
In questa prospettiva, risale al maggio scorso la decisione di Valentinp di dire addio alle pellicce, aggiungendosi alla lista di aziende fur free, che non usano pellicce animali nelle loro collezioni: la prima sarà la primavera/estate 2022.