Upim srl, società che controlla 149 punti di vendita diretti e oltre 200 unità affiliate, ha un nuovo piano industriale che verte su tre elementi: investimenti complessivi pari a 95 milioni di euro per ristrutturare buona parte della rete; accelerazione del ciclo moda con accorciamento del time-to-market; aumento consistente delle fonti di approvvigionamento su mercati più competitivi in termini di cosh d'acquisto a qualità dei manufatti.
Il piano di Vittorio Rossetto, nuovo amministratore delegato, mira al recupero della redditività entro il 2007 e ad aumentare la resa al mq per il 2008, ma soprattutto di prestazioni commerciali. “Gli acquisti extra Ue passeranno dall'attuale 25% al 75%, precisa Rossetto soprattutto in quei comparti nei quali la produzione italiana non può più offrire prodotti competitivi”. “Aumenterà la quota del tessile-abbigliamento, aggiunge Frederic Dauche, direttore commerciale generale, e taglieremo del 20-25% 1'assortimento in rapporto alle rotazioni registrate nei singoli punti di vendita”.
Per quanto riguarda il time-to-market, l'obiettivo è accelerare le tempistiche fino a raggiungere le 2-3 settimane per modifiche di stile e le 5-6 settimane per l'elaborazione di nuovi stili: “Nove mesi per lanciare una collezione quando ci sono concorrenti che riescono a farlo in un lasso di tempo che va dalle 5 alle 8 settimane, è veramente troppo”, ha commentato Rossetto.
Dopo aver chiuso il 2004 con vendite pari a 495 milioni di euro, Upim prevede di raggiungere i 560 milioni per il 2008 e i 600 milioni entro il 2010.
Estratto da Mark Up del 19/12/05 a cura di Pambianconews