Triumph Italia vuole rivedere il nero nel 2016. La filiale italiana del gruppo dell’intimo e della moda mare da 1,5 miliardi di euro ha chiuso il 2015 con 54 milioni di euro di fatturato e una leggera perdita, che sarà però azzerata quest’anno. A dirlo a Pambianconews è l’AD della società, Olga Iarussi, che dal 2012 è anche responsabile del Sud Europa del marchio che fa capo alle famiglie tedesche Spiesshofer e Braun. “Il rosso dello scorso esercizio, di circa 700mila euro, è imputabile alla decisione di chiudere alcuni negozi non più strategici”, spiega la manager, ex Procter & Gamble. Attualmente, il marchio è presente sul territorio nazionale con 20 monomarca di proprietà, 4 outlet e 8 punti vendita in franchising, in parallelo alla distribuzione wholesale. “L’incremento dei ricavi che ci aspettiamo per il 2016 è a doppia cifra, un’ipotesi confermata dall’andamento dei primi quattro mesi dell’anno, chiusi con un +16%”, prosegue Iarussi. “I pilastri su cui si basa il piano di crescita sono l’espansione del franchising e l’e-commerce, sia grazie alle partnership con gli e-tailer, su tutti Yoox, sia tramite il nostro sito di vendite online, che abbiamo inaugurato da meno di un mese e ci sta già regalando grandi soddisfazioni”. L’Italia è un Paese strategico per il marchio di intimo che vende il 40% dei suoi prodotti in Giappone, e che in Europa ha nella Germania, nell’Italia e nell’Inghilterra i propri mercati di riferimento. Tra le novità più recenti, infine, anche l’introduzione di diverse categorie di prezzo e la formazione del personale nei negozi.