Tommy Hilfiger abbassa la saracinesca. Il marchio di proprietà di Pvh ha scelto di chiudere il flagship newyorkese sulla Fifth Avenue inaugurato 10 anni fa e, contemporaneamente, quello in Collins Avenue, Miami. I due store rappresentavano gli ultimi punti vendita full price negli Stati Uniti per il brand che, sul mercato statunitense, adesso si affida soltanto a una nutrita rete wholesale e outlet. Il marchio conta oltre 1.500 store full price nel mondo, ma, per quanto concerne il mercato interno, sembra preferire altri piani distributivi: “In linea con il nostro obbiettivo strategico di raggiungere e coinvolgere i clienti digitali statunitensi, ci focalizzeremo su retail experience e partenership di prossima generazione per fronteggiare le costanti evoluzioni delle abitudini d’acquisto contemporanee”, ha dichiarato a Wwd Daniel Grieder, CEO di Tommy Hilfiger global e Pvh Europa.
In effetti, marchio è tra i pochi che continua a credere fermamente nella formula ‘see now-buy now’ affiancando le proprie collezioni a collaborazioni con celebrities quali Gigi Hadid e Zendaya Coleman, come testimoniato dall’ultimo fashion show allestito durante la fashion week di Parigi, seguito, come di consueto, da un importante rilancio social. “Stiamo rimodellando il nostro sistema retail in Nord America che – ha continuato Grieder – in futuro sarà il mercato chiave in cui sviluppare e testare nuovi concept retail vicini al digital. Continuiamo a investire in tommy.com e sull’espansione costante di una solida rete wholesale, fattori che continuano a posizionare i nostri clienti al centro del marchio”.
La chiusura del flagship su 4 livelli di Tommy Hilfiger rappresenta un’ulteriore stoccata alla Fifth Avenue che, negli ultimi mesi, ha visto l’allontanarsi di numerose griffe tra cui Versace e Ralph Lauren, perdendo gradualmente l’allure di destinazione commerciale di lusso. Oltre a Tommy Hilfiger anche Calvin Klein, altro brand del gruppo Pvh, chiuderà a breve il proprio flagship newyorkese, situato in Madison Avenue.