Inizio d’anno sotto le attese per il gruppo Tod’s, che nel primo trimestre 2019 ha registrato un fatturato consolidato di 216,4 milioni di euro, a -4,3% rispetto al primo trimestre del 2018. Il consensus Reuters aveva stimato ricavi per 221 milioni.
“Nel corrente esercizio – si legge nella nota del gruppo italiano -, i cambi hanno dato un contributo positivo, particolarmente ai marchi Tod’s e Roger Vivier, che hanno la maggiore presenza all’estero; a cambi costanti, utilizzando cioè gli stessi cambi medi dei primi tre mesi del 2018, comprensivi degli effetti delle coperture, i ricavi sono pari a 213,2 milioni di euro”.
A livello geografico si evidenzia il -9,4% dell’Italia, mentre la Greater China registra un aumento del 3,1 per cento. Per quanto riguarda i canali distributivi il wholesale perde 21,7 punti percentuali, contro la crescita del 9,2% del retail.
Tra i singoli marchi, infine, i ricavi di Tod’s ammontano a 106,4 milioni di euro nel trimestre (-11 per cento): “il calo rispetto al primo trimestre 2018 – continua il comunicato – è interamente dovuto al canale wholesale, mentre sono visibilmente positivi i risultati del canale retail. Incoraggianti riscontri dei nuovi progetti delle collezioni primavera-estate”. Hogan ha registrato ricavi per 54 milioni di euro (-3,1 per cento); anche in questo caso, il calo è dovuto alla debolezza del canale wholesale.”In crescita i ricavi retail, con ottimi risultati in Cina e qualche segnale di ripresa anche in Italia”. Flessione anche per Fay, il cui turnover si attesta sui 12 milioni di euro (-6,4%), mentre Roger Vivier è cresciuto del 16,2% a 43,9 milioni.
Quanto ai prossimi mesi, nella conference call riservata agli analisti il CFO del gruppo Tod’s, Emilio Macellari, ha spiegato che il gruppo potrebbe avere difficoltà nel raggiungere le stime del mercato: “Consideriamo l’attuale consensus su ricavi e redditività un po’ sfidante”, ha dichiarato a Reuters il direttore finanziario dell’azienda.