Tiffany batte le aspettative nel secondo trimestre d’esercizio, spinta dalla crescita delle vendite nella Mainland China e dell’e-commerce globale. Nei tre mesi al 31 luglio scorso, il gruppo newyorkese ha registrato vendite nette per 747 milioni di dollari (circa 624 milioni di euro), in calo del 29%, mentre i profitti sono scesi da 136 a 32 milioni di dollari. In un confronto con il quarter precedente, Tiffany segna un ritorno all’utile (i conti del primo trimestre fiscale, concluso lo scorso 30 aprile, avevano messo in luce una perdita di 64,6 milioni di dollari). Inoltre, il dato sulla redditività ha battuto le stime del consenus Refinitiv: le attese degli analisti erano ferme a 19 centesimi per azione, contro i 32 centesimi per share messi a segno dal player della gioielleria.
“Siamo stati entusiasti di vedere che le tendenze incoraggianti che abbiamo citato per il primo trimestre, vale a dire l’aumento delle vendite nella Cina continentale e nell’e-commerce globale, hanno accelerato durante il secondo trimestre e hanno spinto il nostro ritorno alla redditività trimestrale”, ha dichiarato il CEO Alessandro Bogliolo. “È importante sottolineare che le nostre tendenze di vendita globali si sono rafforzate in agosto, con vendite preliminari fino ad oggi leggermente migliori rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
Le vendite al dettaglio nella Cina continentale hanno iniziato a rimbalzare ad aprile, per poi accelerare nel mese di maggio, quando hanno registrato un +90% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa robusta ripresa è continuata per tutto il resto del secondo trimestre con vendite al dettaglio in aumento di circa l’80 per cento.
“A livello globale – ha continuato Bogliolo -, la nostra attività di e-commerce è aumentata del 123% con mercati chiave come gli Stati Uniti e il Regno Unito in crescita rispettivamente del 122% e del 93% durante il secondo trimestre. Ciò pone i ricavi dell’e-commerce a circa il 15% delle nostre vendite nette globali totali per la prima metà dell’anno fiscale 2020 rispetto al 6% in ciascuno degli ultimi tre anni fiscali completi. Escludendo la Cina continentale, la nostra attività di e-commerce globale è cresciuta del 114% durante il secondo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
Nei sei mesi il gruppo, le cui nozze con Lvmh sono attese per novembre, ha registrato vendite in calo del 37% a 1,3 miliardi di dollari e un rosso di 33 milioni, che si confronta coi profitti per 262 milioni dello stesso periodo di un anno fa.