La settimana prossima Tata Motors presenterà l'Auto Popolare, la vettura più economica del mondo al costo di 2.500 dollari. Ma la società indiana è anche a un passo dall'acquisizione di Jaguar e Land Rover, due marchi nati in Gran Bretagna che non rientrano più negli interessi strategici della Ford americana. Dopo Mittal, dunque, un altro big indiano sbarca nella City.
La casa di Detroit ha annunciato ieri che Tata è stata scelta come «partner preferito», che nel linguaggio tecnico è un gradino sotto la «trattativa esclusiva», ma la volontà è di definire la vendita nelle prossime settimane. Il valore dell'operazione potrebbe aggirarsi tra 1,5 e 2 miliardi di dollari, secondo le valutazioni di Merrill Lynch.
Il mercato dell'automobile è in una fase di boom in India: la produzione, che era di un milione di veicoli nel 2004, dovrebbe schizzare a tre milioni entro il 2015 e le proiezioni dicono che il valore dell'industria si moltiplicherà per cinque, da 30 miliardi di dollari a 150. Quindi, una catena di montaggio di Jaguar e Land Rover nella terra che una volta faceva parte del British Empire avrebbe un senso economico.
Gli esperti però si chiedono se una proprietà indiana di due marchi di lusso così radicati in Europa ne danneggerebbero l'immagine. Gli affezionati del Big Cat non accetterebbero facilmente di mettersi al volante di una jaguar «indiana» e anche quelli della Range Rover e della Discovery 3 potrebbero avere dei dubbi. Ma la Land Rover fornisce anche modelli più «rustici» per le forze armate e le agenzie umanitarie, che non dovrebbero avere problemi. Su un punto gli analisti sono d'accordo: i marchi Jaguar e Land Rover, in profondo rosso, hanno bisogno di investimenti importanti per restare a galla e la Ford, che nel 2006 ha registrato perdite per 12 miliardi, non è in grado di assicurarli.
Estratto da Corriere della Sera del 4/01/08 a cura di Pambianconews
(Nella foto Ratan Tata, Presidente dell'omonimo gruppo industriale)