Il titolo di Tapestry si accende in Borsa grazie ai risultati oltre le aspettative del secondo trimestre. Il colosso ha registrato vendite nette a quota 1,79 miliardi di dollari (+35%), oltre le aspettative ferme a 1,77 miliardi, e un utile netto di 63 milioni, in calo rispetto ai 199,7 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. A guidare la crescita, soprattutto l’acquisizione di Kate Spade , oltre che la crescita organica registrata dagli altri marchi nel periodo. Coach, infatti, ha visto le proprie vendite nette attestarsi a quota 1,23 miliardi (+2%), mentre le vendite di Stuart Weitzman sono arrivate a 121 milioni (+2 per cento).
Kate Spade, acquisita dal gruppo lo scorso maggio per 2,4 miliardi di dollari, ha registrato vendite a 435 milioni. Per quanto riguarda i sei mesi, il gruppo ha registrato vendite nette per 3 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 2,3 miliardi del 2016. Cala l’utile netto, che si ferma a 45,5 milioni (317,1 milioni nel 2016).
I risultati positivi nel trimestre hanno spinto il titolo del gruppo a Wall Street che, ieri, giornata in cui sono usciti i dati, ha chiuso in crescita del 9 per cento. “Il secondo trimestre ha battuto le aspettative, grazie al ritorno alla crescita di Coach, alle vendite di Stuart Weitzman e al’integrazione di Kate Spade”, ha commentato il CEO Victor Luis.
Per l’intero anno fiscale, il gruppo si aspetta una crescita del fatturato intorno al 30 per cento, grazie anche al contributo dato dall’acquisizione di Kate Spade, i cui ricavi dovrebbero aggirarsi intorno a 1,2 miliardi di dollari.