“La priorità numero uno per il prossimo anno è la Cina. Per questo ci stiamo riprendendo la distribuzione”. A parlare è Victor Luis, CEO di Tapestry, che con Bloomberg è entrato nel vivo delle strategie delle controllate Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman. Il focus sul continente asiatico ha già portato, spiega l’agenzia di stampa, ad accordi per l’acquisizione del business di Stuart Weitzman nel sud della Cina, le operations di Kate Spade a Singapore, in Malesia e Australia. Dal canto suo, Coach aveva già iniziato a prendere il controllo diretto del suo retail network in Asia, da Macao alla Corea del Sud, dal 2009.
La Cina continentale, Hong Kong e Macao hanno generato il 14% dei quasi 4,5 miliardi di dollari (circa 3,8 miliardi di euro) di ricavi di Tapestry nel 2017.
Diverso, invece, il quadro associato alla produzione: se nel 2011, ha raccontato Luis a Bloomberg, circa l’85% degli accessori di Coach era prodotto nell’ex Celeste Impero, oggi “solo il 3-4% delle borse di Tapestry, con le label Coach e Kate Spade, sono prodotte in Cina”.