Si chiude in crescita del 5% il terzo trimestre di Tapestry. Il gruppo americano a cui fanno capo i brand Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman ha totalizzato ricavi da 1,5 miliardi di dollari (circa 1,4 miliardi di euro) nei tre mesi terminati lo scorso primo aprile.
“I nostri ottimi risultati del terzo trimestre sono stati significativamente superiori alle aspettative – ha commentato Joanne Crevoiserat, CEO del gruppo – dimostrando il potere della costruzione del marchio, la centralità del cliente e il nostro agile modello operativo”.
L’utile operativo si è attestato a 226,3 milioni di dollari nel periodo, accanto a un utile netto passato dai 123 milioni di dollari dell’analogo periodo dell’anno precedente agli attuali 187 milioni. L’utile diluito per azione è stato pari a 0,78 dollari, contro gli 0,46 del precedente Q3.
Alla base dei risultati, ha spiegato la società, una strategia che punta alla creazione di una relazione solida e duratura con la propria clientela, alimentata dalle innovazioni sia in termini di offerta sia sul fronte dell’esperienza di acquisto, fisica e digitale. L’operazione ha portato a un incremento del numero di clienti che nel solo Nord America sono saliti a 1,2 milioni, principalmente tra Generazione Z e Millennials.
Riguardo ai singoli marchi del portfolio, a trainare il fatturato del gruppo è stato il brand Coach, che ha messo a segno un aumento del 7% delle entrate arrivate a 1,14 miliardi di dollari. In lieve rallentamento invece Kate Spade (-1%), che nel quarter ha totalizzato vendite da 297,2 milioni di dollari, mentre le calzature Stuart Weitzman hanno generato ricavi per 68,3 milioni, in crescita del 7% su base annua.
Per il full year 2023, l’outlook delineato da Tapestry prevede entrate intorno ai 6,7 miliardi di dollari, anticipa la società, in linea con la performance dell’anno precedente. A cambi costanti, la progressione è stimata del 3 per cento.