In meno di dieci anni, nel Regno Unito, oltre il 50% delle vendite retail farà capo all’online. A tracciare questa stima sono le ricerche di Retail Economics e dello studio legale Womble Bond Dickinson, secondo cui l’incidenza dello shopping sul web salirà al 53% entro il 2028, quasi triplicandosi rispetto all’attuale 19,2%, aumentando la pressione sui retaler tradizionali, per i quali servono nuovi modelli di business. Tra i driver di questo cambiamento ci sono abbigliamento e libri.
Decisiva, in questo senso, l’evoluzione delle abitudini di consumo dei Millennials e della Generazione Z, che tra dieci anni rappresenteranno più della metà della popolazione adulta.
I fattori che avvantaggiano lo shopping online sono i prezzi più bassi, la velocità di consegna e la sempre maggiore facilità di reso della merce. Queste sono, di conseguenza, anche le aree principali di investimento per quanti vogliano crescere online. Tra i nuovi modelli di business destinati a crescere, continua il report, ci sono le formule di shopping in abbonamento, l’auto-assortimento guidato dai big data e la scelta di avere pochi punti vendita “ma più esperienziali”.
“Da sempre i retailer di successo devono sapersi reinventare per conservare la loro rilevanza sul mercato – ha commentato Richard Lim di Retail Economics -. Tuttavia, il ritmo di questi cambiamenti potrebbe risultare eccessivo per molte insegne. Benché l’impatto delle innovazioni tecnologiche e la risposta dei consumatori siano incerti, siamo sicuramente solo all’inizio di questa rivoluzione digitale”.