La fashion week estiva di Altaroma salta. A dichiararlo senza possibilità di fraintendimenti è Silvia Venturini Fendi, dal 2010 presidente della manifestazione nata nel 2004, in un’intervista ad Artribune. In concomitanza con la conferenza stampa dell’edizione invernale di gennaio 2022 era stato comunicato che entro la fine dell’anno Altaroma sarebbe diventata una fondazione, lo avevano dichiarato Venturini Fendi, l’assessore della Regione Lazio Paolo Orneli, l’assessore del Comune di Roma Alessandro Onorato e il presidente della Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti. Si sono susseguite l’edizione estiva dello scorso anno e quella di gennaio 2023, poi la doccia fredda.
“La società è in liquidazione. La misura è stata deliberata a gennaio dall’Assemblea dei soci, su richiesta della Regione Lazio, al fine di avviare la costituzione della nuova fondazione che ne avrebbe dovuto, come era naturale, ereditare asset e know-how secondo gli intenti più volte dichiarati dai soci, arrivando anche a gestire la fashion week di luglio. Non so cosa sia successo nei mesi scorsi”, dichiara ora Venturini Fendi. “Probabilmente c’è stato un cambio di rotta sul quale auspico che le istituzioni interessate abbiano, finalmente, trovato un solido accordo. La mancanza di una seria collaborazione istituzionale è il vero vulnus che ha caratterizzato gli anni passati, ostacolando fortemente le enormi potenzialità di una società costretta ad un’attività progressiva di resistenza e di difesa che si è riusciti comunque a costruire”, aggiunge.
Un anno e mezzo fa l’assessore Onorato aveva riferito che: “La fondazione testimonia il nuovo protagonismo di Roma Capitale, come dimostrano i fondi che verranno stanziati dal Pnrr per il territorio, dai 17 ai 20 miliardi di euro, investiti per dare vita a tanti progetti. Per la moda c’è un inedito collegamento tra aziende e istituzioni”, sottolineando poi come Altaroma sarebbe diventata una struttura “più stabile, più aperta, in grado di organizzare eventi tutto l’anno grazie a un lavoro continuativo”.
Il primo dimezzamento di fondi è avvenuto nel 2015, ricorda Venturini Fendi. A questo è seguito l’interessamento del Mise ai progetti di Altaroma sui giovani ai quali venne garantito un finanziamento annuo di 1,5 milioni di euro grazie al quale venne elaborato un piano industriale triennale (2016-2018) dal nuovo cda. Nel 2017 il nuovo taglio: il contributo annuale soci venne nuovamente ridimensionato di oltre il 90% rispetto al 2014 (in cui il contributo ammontava a oltre 3 milioni di euro), per poi risalire ai 900mila euro attuali. “La Regione inserisce Altaroma nelle società da dismettere, mentre va dato atto alla Camera di Commercio di Roma di essere sempre rimasta nell’azionariato della società. Il cda di Altaroma, nel tentativo di ricomporre l’assetto societario, propose già nel 2017 la trasformazione in fondazione e si arriva ad oggi. Il destino del grande lavoro fatto è tutto nelle mani delle istituzioni coinvolte”, sottolinea Ventunini Fendi.
La fondazione che avrebbe dovuto sostituire la società non è nata nei tempi previsti e annunciati più volte. In un articolo de Il Foglio di pochi giorni fa si legge: “La Regione, che aveva dato la propria disponibilità per voce della vicepresidente Roberta Angelilli (“sono stati stanziati 500mila euro per la creazione dell’ente e altri 166mila euro per coprire le spese di esercizio”) tace, esattamente come Ice a cui spettava, come da missione, la valorizzazione internazionale del progetto. Dopo la messa in liquidazione, per i cinque dipendenti di Altaroma sono arrivate le lettere di licenziamento”.
La chiusura di Altaroma rischia di accantonare definitivamente il lavoro svolto negli ultimi anni per riposizionare la manifestazione che era riuscita a diventare una piattaforma valida soprattutto per i marchi emergenti. La sezione ‘Showcase’ ha dato la possibilità a centinai di giovani marchi italiani di farsi conoscere da stampa e buyer, le sfilate delle scuole di moda hanno segnato l’esordio sulla passerella di studenti internazionali, i numerosi talk hanno visto confrontarsi importanti nomi del Sistema Moda nazionale.
Altaroma è stata inoltre valorizzata da Who is on Next? progetto di scouting nato nel 2005 dedicato ai nuovi marchi made in Italy organizzato in collaborazione con Vogue Italia, tra i concorsi per emergenti più significativi a livello mondiale. Basti pensare ai tanti nomi che hanno partecipato nel corso degli anni: Andrea Incontri, Marco de Vincenzo, Gabriele Colangelo, Federico Cina, solo per citarne alcuni. Il brand femminile Setchu del designer giapponese Satoshi Kuwata si è aggiudicato il primo premio dedicato a Franca Sozzani nell’edizione 2022 ed ha appena trionfato ai recenti Lvmh Prize. Magliano, vincitore nella sezione uomo di Who is on Next? nel 2017 è stato premiato con il Karl Lagerfeld Award durante Lvmh Prize 2023. Entrambi hanno presentato le loro collezioni durante Milano Moda Uomo pochi giorni fa riscuotendo ottime review dagli addetti ai lavori.
Cosa accadrà a Who is on Next? “Non lo so, il silenzio da parte delle istituzioni è preoccupante. Provo una profonda amarezza perché un momento di passaggio legato alla riorganizzazione sarebbe stato comprensibile ma questo silenzio è destabilizzante, si rischia di mandare in fumo tanti anni di lavoro”, dichiara a Pambianconews Sara Sozzani Maino, direttrice creativa di Fondazione Sozzani nonché attenta conoscitrice della scena emergente. “Ci sono il Camera Moda Fashion Trust e concorsi importanti come l’Lvmh Prize ma Who is on Next? è un supporto unico per il made in Italy perché rappresenta la base di partenza per i giovani. Suppongo non ci sia stato un punto di incontro tra le istituzioni per la formazione della fondazione ma questa mancanza di comunicazioni è un segnale sconfortante, soprattutto se si pensa ai successi ottenuti dai nostri talenti nell’ultimo anno. Sono ottimista di natura ma non sapere cosa accadrà è allarmante”, conclude Sozzani Maino.