Gli sforzi dell’industria della moda per ridurre il suo impatto non crescono tanto velocemente da compensare i risvolti che il suo sviluppo ha sull’ambiente e sulla forza lavoro. A dirlo è un report di Global Fashion Agenda, Boston Consulting Group e Sustainable Apparel Coalition, diffuso da Business of Fashion, che spiega come, benché la performance sociale e ambientale del settore sia migliorata nell’ultimo anno, la velocità di questa progressione è diminuita “di circa un terzo”.
Il report annuale Pulse of the Fashion Industry misura e assegna un punteggio alle prestazioni del settore in termini di sostenibilità. L’analisi precede il summit annuale della Global Fashion Agenda di Copenhagen, che si terrà la prossima settimana. “Quest’anno – si legge su Business of Fashion -, il punteggio del settore è salito a 42 su 100, rispetto ai 38 su 100 dell’anno scorso e ai 32 del 2017″.
Pur crescendo, concorda la stampa internazionale, il punteggio aumenta più lentamente. Il miglioramento dello scorso anno farebbe per lo più capo a brand che stanno gettando le basi della loro strategia di sostenibilità, fissando gli obiettivi primari e una governace migliore. A rallentare sarebbero invece le soluzioni di grandi aziende che già hanno fatto i primi passi e che ora sono chiamate a rendere più sistemici i cambiamenti attuati.
Queste osservazioni si confrontano con la crescita continua dell’industria dell’abbigliamento: secondo il report la produzione di abbigliamento raggiungerà i 102 milioni di tonnellate entro il 2030.