Kanye West non smette di fare notizia. L’artista americano, conosciuto anche con il nome d’arte Ye, si è presentato senza preavviso e senza invito in uno degli uffici aziendali di Skechers a Los Angeles. “Considerando che Ye era impegnato in riprese non autorizzate, due dirigenti di Skechers hanno scortato lui e il suo gruppo fuori dall’edificio dopo una breve conversazione”, dichiara in una nota ufficiale il colosso delle calzature statunitensi.
“Skechers non sta valutando e non ha intenzione di lavorare con West. Condanniamo le sue recenti osservazioni di divisione e non tolleriamo l’antisemitismo o qualsiasi altra forma di incitamento all’odio. La società desidera sottolineare ancora una volta che West si è presentato senza preavviso e senza invito agli uffici aziendali di Skechers”, puntualizza il brand.
L’episodio segue il termine della collaborazione tra Balenciaga e Kanye West, come dichiarato dalla maison del lusso di Kering cui ha fatto seguito ieri lo statement di Adidas che ha chiuso definitivamente la partnership con l’artista americano. La decisione del marchio tedesco è arrivata in seguito alle dichiarazioni, ritenute antisemite, di West e dopo aver comunicato due settimane fa che il loro contratto era stato messo ‘sotto revisione’. Adidas ha dichiarato che non produrrà più la linea Yeezy e sospenderà da oggi qualsiasi pagamento all’artista e alle sue società.
In aggiunta, anche Gap, con il quale Ye aveva già rotto il proprio contratto lo scorso settembre, ha annunciato la rimozione della loro linea dagli store e dal sito web dedicato alla collaborazione. Yeezygap.com è stato infatti oscurato nella giornata di ieri, rimandando invece alla pagina ufficiale del brand, Gap.com. In contemporanea, il retailer Foot Locker ha comunicato la decisione di rimuovere dai propri negozi tutti i prodotti Yeezy.
I motivi per i quali il rapper ha visto crollare il suo impero nel giro di qualche giorno si possono ricondurre, in origine, alla maglia da lui indossata, e poi presentata in passerella, con raffigurato il volto di Papa Giovanni Paolo II e con scritto sul retro “White lives matter”. Le critiche alla sfilata e a quel capo in particolare, sono state pesanti, rese condivisibili in definitiva dalle dichiarazioni antisemite di Ye sui social.