Da mesi se ne parlava e, alla fine, il sorpasso è avvenuto. Secondo i dati di Npd group sulle vendite di sneaker sul mercato statunitense, il più grande al mondo con un giro d’affari 2016 di 17,5 miliardi di dollari (circa 14,6 miliardi di euro), Adidas ha conquistato il secondo gradino del podio subito dopo Nike, scalzando Jordan, altro brand nato sotto l’ala del gruppo di Beverton. Il marchio tedesco, nel periodo tra gennaio e agosto 2017, ha registrato una quota di mercato dell’11,3%, guadagnando 4,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre Jordan è rimasto stabile al 9,5 per cento. Pur restando saldamento il marchio più venduto negli Stati Uniti, anche Nike si ritrova a fronteggiare l’ennesimo calo, passando da una quota di mercato nei primi 8 mesi del 2016 del 39% all’attuale 37 per cento.
“Si tratta di un traguardo che mai avrei pensato di vedere in tutta la mia vita”, ha commentato Matt Powell, sports industry analyst di Npd group che già alcuni mesi fa aveva segnalato come il modello Superstar di Adidas Originals fosse il più venduto negli Usa dopo un decennio di dominio incontrastato da parte di Nike. A confermarlo sono i numeri: nel solo mese di agosto, le vendite di Adidas sono cresciute del 50%, raggiungendo una quota di mercato del 13%, contro un calo sia per Nike sia per Jordan.
Secondo Powell, la ricetta del successo che Adidas sta vivendo negli Stati Uniti non ha come ingrediente principale il successo mediatico della collezione Yeezy di Kanye West, il cui impatto sulle vendite complessive è molto limitato considerando la sua distribuzione esclusiva, ma da quello di modelli come Superstar, che hanno conquistato con il loro look retro i gusti dei millennials e che sono acquistabili ovunque, dai monomarca Adidas ai retailer multibrand fino al web.
Ma forse la sconfitta peggiore che Nike deve incassare è su uno dei terreni da gioco in cui ha sempre predominato, il basket, che nel periodo analizzato complessivamente ha registrato un calo delle vendite del 20% contro un incremento record di Adidas del 40. Uno smacco difficile da digerire soprattutto per Jordan, da sempre legata al campione Michael Jordan, che ha ceduto un terzo del proprio giro d’affari, ma anche per Nike, che nonostante sia sponsor di star dell’Nba come LeBron James e Kevin Durant, ha segnato una flessione mid-single digit.