È ora ufficiale la nomina di Sergio Tamborini nel ruolo di presidente di Sistema Moda Italia (Smi) per il periodo 2021-2025. Tamborini, amministratore delegato di Ratti, succede a Marino Vago, AD di Vago, che ha guidato l’associazione nel difficile periodo pandemico.
Il presidente manterrà per sé la delega per la Politica industriale, mentre gli imprenditori con la qualifica di vicepresidenti che lo affiancheranno nelle strategie delle differenti aree sulle quali si focalizzerà il suo mandato saranno: Ercole Botto Poala (Successori Reda Spa) per l’area Fiere, Mercati e Digitalizzazione; Gianluca Brenna (Stamperia di Lipomo Spa) per l’area Welfare; Andrea Crespi (Eurojersey Spa) per l’area Sostenibilità; Davide Favrin (Marzotto Spa) per l’area Internazionalizzazione; Roberto Grassi (Alfredo Grassi Spa) per l’area Centri Tecnologici; Massimo Marchi (Marchi & Fildi Spa) per l’area Ricerca & Innovazione; Alberto Paccanelli (Martinelli Ginetto Spa) per l’area Europa; Carlo Palmieri (Inticom Spa) per l’area Centro Sud. Naturalmente farà parte della squadra anche il presidente uscente Vago.
La nuova presidenza, si legge nella nota, avrà il compito di affrontare la ripresa del settore tessile-abbigliamento dopo la pandemia e le pesanti conseguenze che ancora segnano il comparto. Nel suo discorso programmatico, il nuovo presidente ha evidenziato come asset fondamentale del suo mandato l’unitarietà, e sottolineato come la pandemia non abbia cambiato elementi e scenari, che erano già presenti nel settore, ma abbia di fatto accelerato cambiamenti che già si vedevano all’orizzonte.
Tamborini ha anche sottolineato che le sfide della ripartenza si vincono se tutto il settore e i suoi rappresentanti istituzionali e i corpi intermedi si muoveranno nella stessa direzione, facendo sempre più concretamente sistema. “Un maggiore coinvolgimento diretto dei territori nell’associazione nazionale permetterà un più proficuo scambio di competenze e di fabbisogni specifici. Sarà ancor più necessario migliorare il percepito di un settore così importante per la bilancia commerciale del nostro Paese, che viene ancora sentito dalle istituzioni nazionali come non prioritario, come è in sostanza”.