Shima Seiki Italia si appresta a chiudere il 2017 registrando un fatturato ben oltre i 50 milioni di euro, in crescita rispetto ai 46 milioni del 2016 e ai 36 milioni del 2015. L’azienda, filiale italiana del gruppo giapponese di macchine computerizzate per la maglieria, conta per il 10% del mercato mondiale del gruppo, servendo il territorio nazionale con tutto il ventaglio della propria gamma macchine e soddisfacendo non solo le esigenze del fashion, ma anche di altri settori quali l’automotive, l’home furnishing, gli accessori tecnico-sportivi e molti altri. “Ci concentriamo – ha spiegato a Pambianconews Davide Barbieri, direttore commerciale di Shima Seiki Italia – sulla realizzazione di campioni che siano in linea con i trend dell’anno in corso, riguardo a filati e colori, ma che siano soprattutto all’avanguardia sulle tecniche nuove di maglieria creando la giusta combinazione tra tecnica e stile”. “Tra gli obiettivi del 2018 vi è quello di allargare la nostra clientela, facendoci sempre più conoscere attraverso fiere sia italiane sia internazionali quali Pitti Immagine Filati, Ispo, Première Vision e facendo anche collaborazioni con colleghi attivi in altri campi, per esempio Electrolux, Naomoto, Conti–Complett. Altro obiettivo fondamentale per noi di Shima Seiki Italia – ha continuato il manager – è la formazione di nuove generazioni di tecnici programmatori con la nostra School of Knit, che nasce proprio dall’esigenza di creare nuove figure che siano in grado di fornire supporto alle aziende e agli operanti del settore maglieria”. L’azienda, infatti, ha creato, nella sede di Segrate, una vera e propria scuola di maglieria, che prevede lezioni direttamente dai tecnici programmatori Shima Seiki. “Ci teniamo a investire sulle ore di formazione in quanto la domanda del mercato nella ricerca di tali figure è sempre in crescita”.
Tra le novità che coinvolgono il gruppo, la nomina del nuovo presidente Mitsuhiro Shima, che va così a prendere il posto di Masahiro Shima. “Lo scopo della nostra compagnia è quello di fare del nostro meglio per aiutare l’industria del fashion a continuare a svilupparsi. Il mio obiettivo è quello di sviluppare risorse che siano in grado di perpetuare questo sviluppo ora e tra 100 anni”, ha spiegato il neo presidente del gruppo che, nel medio termine, punta a registrare vendite nette per 70 miliardi di yen e un utile netto di 10 miliardi di yen.