Orologi e monomarca. Un binomio raro nel settore, sperimentato in passato da qualche griffe ma senza grandi successi (Ebel, per esempio) e oggi scelto da un brand come Tag Heuer, che ha già aperto sei boutique e ha nel mirino altre sette location in giro per il mondo. Più un negozio itinerante del tutto speciale che segue tutte le tappe del circo della Formula 1. In un'intervista Jean-Christophe Babin, chief executive officer della brand svizzera che rappresenta la stragrande maggioranza del fatturato della divisione orologi di Lvmh (548 milioni di euro il giro d'affari 2001), spiega i progetti della griffe.
Per quanto riguarda le prossime tappe della strategia retail in Europa abbiamo individuato diverse città per potenziali nuovi spazi come D�sseldorf, Milano e Parigi. Inoltre, puntiamo agli Stati Uniti, dove c'interessa Miami beach e Los Angeles (Melrose avenue o Brighton way).
In Australia puntiamo su Melbourne. Accanto alle nuove aperture stiamo intanto procedendo al restyling delle boutique esistenti a Sydney, Singapore e Kuala Lumpur, adeguandole al nuovo concept studiato da Gwenael Nicolas, adottato per gli spazi di Soho e Londra, dove abbiamo aperto a dicembre in Brook street angolo New Bond street.