Samsung ha annunciato una collaborazione con Supreme. Ma all’insaputa di Supreme. Come si legge su diverse fonti stampa, durante l’evento del 10 dicembre per la presentazione dello smartphone Galaxy A8 in Cina, il colosso ha annunciato una collaborazione, nel mercato cinese, con il marchio Supreme. Il problema è che non si trattava di quello famoso per le molteplici collaborazioni con brand quali Stone Island e Louis Vuitton. Bensì di Supreme Italia che, tra l’altro, è in causa con la Supreme nata a New York nel 1994 poiché opera con nome e marchio simili a quella “originale” nei marcati in cui quest’ultima non è presente.
Sul palco della presentazione, infatti, Feng En, direttore marketing di Samsung Cina, ha invitato i due CEO del brand italiano fondato a Barletta e, insieme, hanno parlato dei loro progetti che includerebbero l’apertura di un negozio Supreme a Pechino e una sfilata da organizzare a Shanghai.
Supreme, quella americana, ha negato tempestivamente la collaborazione. E, in tutta risposta, in un post su Weibo scritto da Leo Lau, responsabile del digital marketing di Samsung Cina, poi cancellato, la società ha fatto sapere che la collaborazione sarebbe effettivamente con Supreme Italia, e non quella statunitense, ammettendo quindi di sapere che non sta lavorando con la Supreme “originale”.
Al momento non ci sono ulteriori dettagli su una questione che sta diventando un caso globale, in cui sono a confronto il potere del copyright con quello, oggi straripante e fuori controllo, del marchio stesso.