Upim è in perdita da 16 anni e ora per far fronte all'ingresso sul mercato italiano del retail di grandi catene estere, da Zara a H&M ha deciso di riorganizzarsi. Ma l'AD Luca Rossetto di Upim è convinto che queste difficoltà possano tramutarsi in «grosse opportunità», tanto con alcuni collaboratori ha deciso di entrare nel capitale con una piccola quota personale. «C'è un sacco di lavoro da fare, ma credo che avrò un ottimo ritorno dall'investimento. È una novità nel mercato italiano ma negli altri paesi accade già. Allinea le agende in modo più forte tra due entità, azionariato e management, che hanno spesso esigenze diverse».
«Upim, spiega, è alla ricerca di un certo numero di direttori, da cinquanta a cento, da immettere nei nostri negozi nel giro di un anno». Le assunzioni previste dal piano di riorganizzazione sono un tassello della strategia presentata a novembre che prevede un incremento progressivo del fatturato e un ritorno all'utile entro il 2010.
Forte dell'iniziale sostegno dei nuovi azionisti (Investitori Associati con il 46%, Deutsche Bank Real Estate 30%, Pirelli Re 20% e Gruppo Borletti 4%) che nei prossimi quattro anni investiranno 95 milioni per il rilancio, Rossetto sostiene che Upim tornerà ad essere «leader nel retail tessile italiano sposando un'elevata qualità del servizio a un buon rapporto qualità-prezzo».
Estratto da Corriere della Sera del 17/03706 a cura di Pambianconews