Rolex è riuscita a porre fine alla vendita di orologi “ricondizionati” da parte di una società non affiliata con i suoi marchi. La notizia è apparsa su The Fashion Law, che spiega come, dopo aver intentato una causa per trademark infringement e contraffazione contro la texana BeckerTime nel 2020 (sostenendo che il rivenditore stesse violando la legge attraverso “pubblicità, promozione, assistenza e vendita di orologi e parti di orologi non autorizzati” in quanto non originali), il colosso dell’orologeria di lusso abbia ora avuto la meglio in Tribunale. Rolex potrà quindi impedire all’azienda di offrire orologi modificati che “contengano sia parti originali Rolex che non Rolex” e di auto-definirsi “Rolex certified watchmaker”.
Sostituendo queste parti “integrali e necessarie” con elementi di ricambio Rolex non originali di “qualità inferiore” e, allo stesso tempo, presentandosi come “rivenditore certificato di orologi usati” e “maestro orologiaio certificato Rolex”, Rolex ha affermato che BeckerTime confonde i consumatori sulla natura degli stessi segnatempo.
Il giudice Reed O’Connor della U.S. District Court for the Northern District of Texas si è pronunciato in favore di Rolex, confermando per BeckerTime le accuse di violazione del trademark e contraffazione.