Pronovias spegne 60 candeline e chiude un 2023 “di trasformazione”, preparandosi a un 2024 con lo stesso imprinting. L’ha definito così Marc Calabia Gibert, CEO del player spagnolo, tra i principali del segmento bridal, che ha raccontato di un periodo costellato di riflessioni sulle trasformazioni a cui è andato incontro il brand negli ultimi anni e in particolare con l’ingresso del nuovo team, capitanato dall’AD che ha assunto il ruolo quasi dodici mesi fa. All’orizzonte, l’obiettivo di “tracciare un nuovo piano strategico che annunceremo nei prossimi mesi”, ha anticipato a Pambianconews a margine dello show che ha celebrato l’anniversario.
La collezione ‘Atelier Pronovias 2025’, infatti, ha sfilato a Barcellona, città natale del marchio e a cui si è ispirata nel delineare modelli, volumi e texture dei 38 vestiti che hanno sfilato presso il Museu nacional d’art de Catalunya. Lo show, che si è tenuto pochi giorni fa nella città spagnola, si è inserito nel pieno del calendario della Barcellona bridal week, suggellando una fase di ridefinizione del brand in chiave sempre più contemporanea, ha raccontato, e all’insegna della liaison con l’arte.
“L’arte – ha spiegato Calabia – fa parte del dna della maison, perché è proprio così che concepiamo il design delle nostre collezioni: come opere d’arte. Proprio come lo scultore lavora a mano le sue opere, il nostro team dell’atelier e i designer hanno lavorato su questa incredibile collezione, curando ogni singolo dettaglio. Stiamo vivendo anche un momento particolarmente legato alla cultura artistica, specialmente in riferimento alla città di Barcellona, luogo che ha visto nascere il marchio e che continua a essere un grande motore per noi, con il suo stile mediterraneo e la sua architettura unica. Per questo, abbiamo annunciato il nostro accordo di collaborazione con il Museu Nacional d’Art de Catalunya che si tradurrà in varie azioni importanti nel corso del 2024”.
E per quanto riguarda l’anniversario dei primi 60 anni del brand, il manager ricorda come, nel ripercorrere le origini dell’omonimo gruppo di cui fa parte, si debba tornare ancora più indietro nel tempo. È stato aperto 102 anni fa, infatti, il primo negozio di merletti e tessuti chiamato El Suizo, nel 1922, dal quale è poi nato il marchio Pronovias. “Questo evento – ricorda l’executive – rappresenta un momento molto speciale per il marchio perché segna l’inizio di una nuova era e abbiamo voluto celebrarlo esprimendo la nostra visione futura del settore. Abbiamo presentato la nuova collezione in modo contemporaneo sia nella proposta di stile che nell’esperienza di marca. Pronovias ha fatto storia nel prêt-à-porter per le spose e con questa sfilata, ancora una volta, abbiamo voluto segnare il futuro del settore”.
Nella sua lunga attività nel bridal, Pronovias si è trasformato a suo modo in un osservatorio su un mercato in costante e profondo mutamento. “È un settore ora molto più competitivo e più frammentato – fa notare Calabia – e la sposa è diventata estremamente più esigente. Inoltre, i matrimoni vengono ora celebrati a livello globale secondo stili che si sono più che moltiplicati. Tuttavia – sottolinea – c’è un denominatore comune: le spose vogliono sentirsi uniche e speciali ma sempre fedeli allo stile che le rappresenta”.
Per il prossimo futuro, l’azienda pianifica una “ripresa graduale ma solida e stabile”, permessa da un ritmo fatto da un unico ciclo di collezioni. Secondo gli ultimi dati disponibili, infatti, il gruppo Pronovias (che includerebbe anche, oltre al brand omonimo, Vera Wang Bride, Nicole Milano, House of St. Patrick, White One e Lady Bird) aveva chiuso il 2022 con ricavi in aumento del 40% su base annua, arrivati a quota 150 milioni di euro, e un rosso da 326 milioni, appena prima di passare nelle mani dei fondi Bain Capital e Mv Credit. Importante anche il focus sulle collaborazioni, tra le quali sarebbe prevista quella con la label italiana Elisabetta Franchi, attesa per il 2025, si legge su Modaes. Interpellata sull’argomento, però, l’azienda non ha rilasciato commenti al riguardo.