Sempre più italiana. Anche se Ports 1961 nasce in Canada e fa capo alla holding cinese Ports Design Ltd. quotata a Hong Kong, “il team, da quando il marchio è arrivato qui, è tutto italiano” spiega il direttore commerciale Gabriele Losapio, a poche ore dalla sfilata del brand, nel secondo giorno della Fashion Week milanese.
I capi che vanno in scena vengono tutti da fornitori e produttori lombardi, toscani e piemontesi, mentre ogni prodotto è affidato a un diverso soggetto, perché appoggiarsi a uno solo sarebbe rischioso per un marchio che si definisce una ‘start up’.
L’obiettivo, insomma, è “continuare a fare come i salmoni che vanno contro corrente, consolidandoci qui – aggiunge Losapio parlando dallo showroom di Milano – magari con una boutique in Montenapoleone o in via della Spiga, entro il 2015”.
Il marchio è già presente nei multimarca di tutto il mondo (50 solo nel 2012) in Russia, Medio Oriente, Nord Europa e Germania, in un corner uomo all’Excelsior di Milano e uno uomo/donna da Harrods a Londra. Risale a circa un anno fa l’apertura di un monomarca a Parigi, e ora l’obiettivo della label resta l’Italia insieme con la Germania, forte anche di “un aumento di fatturato a due cifre nel 2012”, ha osservato il direttore commerciale.